Sei Nazioni, il ct O'Shea: «Una dura sconfitta, ma gli azzurri hanno qualità: andiamo avanti, sarà una strada lunga»

Sabato 11 Marzo 2017 di Christian Marchetti
Sei Nazioni, il ct O'Shea: «Una dura sconfitta, ma gli azzurri hanno qualità: andiamo avanti, sarà una strada lunga»
L'autoscontri senza auto. Né tanto meno gli scontri. Insomma, un gioco piuttosto singolare quello mostrato dall'Italrugby. Difesa da dimenticare, placcaggi sbagliati, un autentico binario al centro del campo dove i francesi fanno avanti e indietro. E, ancora, le difficoltà sulle fasi statiche: la mischia in affanno, la touche alla mission impossible. Ciò che funziona meglio, nella nostra nazionale, è “il gioco del futuro”. Ci gioca il ct Conor O'Shea: «Abbiamo molto da fare e credo in questo gruppo». Ma oramai ci siamo abituati. Ci gioca anche il presidente della Federazione Italiana Rugby, Alfredo Gavazzi, anche lui col muso lungo a fine partita: «Il percorso intrapreso sarà piuttosto lungo e quindi dobbiamo continuare a crederci, dobbiamo pensare che ci siano nuovi ragazzi da inserire e nel frattempo lavorarci su. Abbiamo visto cosa siamo e dobbiamo migliorare tanto». Ma il capitano Parisse si conferma critico su un altro aspetto: «Non credo ci manchi la voglia di combattere, piuttosto l'abitudine di essere in partita week end dopo week end. Siamo lo specchio del rugby italiano e abbiamo tante debolezze. I ragazzi cercano di dare il massimo. Mai visto nessun mio compagno risparmiarsi. Nell'impegno e nella volontà ci siamo sempre». Come dire: qualcosa in questo sport, in Italia, deve cambiare. 

TRACOLLO 
Prosegue O'Shea: «Difficile mettere in parole questi momenti (anche perché l'italiano del tecnico ha ancora qualche lacuna, ndr). Abbiamo giocato bene il primo tempo, ma in alcuni momenti abbiamo lasciato a desiderare nel gioco al piede. Nel secondo tempo abbiamo perso le collisioni». «Negli ultimi venti minuti specialmente – il pensiero di Parisse – loro ci hanno dominati su molti punti. Piccoli dettagli che fanno cambiare l'inerzia. Magari se non ci avessero annullato la meta di Bronzini sarebbe anche potuta andare diversamente. Ma abbiamo anche sbagliato molto nei placcaggi e nell'1 contro 1. Prendiamo però atto del risultato. Bisogna andare avanti perché non ci sono molte altre strade».
Fa mea culpa persino il placcatutto Simone Favaro: «Abbiamo pagato la fisicità e il ritmo. E sono venuti a mancare tanti placcaggi, i miei in primis. Non voglio fare il calciofilo, ma trovo poi che l'arbitro abbia interpretato la difesa francese un po' a caso: li ho visti entrare a destra e a sinistra e lui ha lasciato correre. I problemi in rimessa laterale? Bah, forse lì è dove siamo andati meno peggio».
L'apertura Carlo Canna mette sotto i riflettori un altro dato: «I primi venti minuti del secondo tempo siamo andati sotto nel punteggio e mentalmente. Peccato, perché credevamo fosse alla nostra portata. Abbiamo sofferto anche il caldo. Nel secondo tempo si è fatto sentire e ha contribuito a farci scendere di tono. Nel primo tempo eravamo più brillanti».

FEDERAZIONE
Ancora il gioco del futuro. Parla O'Shea: «Oggi ho visto molto sul campo. Molta passione, molto cuore. Il nostro lavoro sarà quello di percorrere una lunga strada e abbiamo un gruppo competitivo per farlo. Io ho il massimo rispetto per i miei giocatori, costretti a confrontarsi costantemente contro i pronostici. Sì, a fine Sei Nazioni mi confronterò con i vertici federali, ma nel frattempo penso soltanto alla Scozia, nostro prossimo avversario. Poi penseremo al resto, ma posso dire sin d'ora che i nostri giocatori hanno bisogno di più sostegno da parte di tutti».
Ultimo aggiornamento: 19:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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