Italia in 13 contro 15 per tutto il match a Dublino, l'Irlanda domina 57-6. L'arbitro georgiano debuttante e la regola-farsa

Domenica 27 Febbraio 2022 di Paolo Ricci Bitti
L'Italia di Lamaro sfida oggi l'Irlanda ricordando Franco Ascantini Ko numero 100 in vista Dispetto georgiano La tv. Nella Foto Cfp il mediano di apertura Paolo Garbisi

Rugby Sei Nazioni diretta live Italia Irlanda  oggi  Michele Lamaro Guinness Six Nations

Forse per coronare l'importanza del numero 100, ovvero dell'attesa e logica centesima sconfitta dell'Italia nel Sei Nazioni, gli azzurri sono finiti sì al tappeto (57-6, ovvero 9 mete a zero) ma questa volta in maniera eccentrica, abbattuti da una rara postilla del regolamento applicata grazie alla scelta dal debuttante arbitro georgiano Nika Amashukeli, altra novità di giornata che gli organizzatori del Torneo si devono già essere pentiti di avere inutilmente ideato.

Di fatto al 18' la partita è finita e chi sa di rugby poteva pure spegnare la tv - un bell'effetto per sponsor e investitori assortiti  - perché l'Italia è restata in campo solo con 13 giocatori contro i 15 dell'Irlanda, squadra arcifavorita, squadra abituata a battere anche gli All Blacks.

Il risultato era già scontato dalla vigilia, ma poi è venuta proprio a mancare la partita e non perché gli azzurri decimati non si siano dannati l'anima per parare gli irlandesi che arrivavano da tutte le parti. Senza la grinta e il coraggio e l'orgoglio di Lamaro e compagni sarebbe finita molto peggio.

Ma che cosa è successo al 18', quando gli azzurri si trovavano su un lusinghiero 7-3: dopo aver segnato al 5' con Carbery, gli irlandesi stavano facendo i conti con la reazione dell'Italia che aveva conquistato terreno e un penalty trasformato da Padovani. Insomma, un buon inizio sotto la piogga gelida di Dublino

Nel frattempo era già uscito per un infortunio a una spalla il tallonatore Lucchesi, sostituito da Faiva. Il nuovo tallonatore azzurro ha allora messo a segno un placcaggio su Sheehan considerato molto pericoloso da Amashukeli e quindi da cartellino rosso. Forte la pressione del Tmo (l'arbitro alla moviola) il francese Gauzins che fa aggio sul novellino che alla sua prima partita non può imporsi. Ma poi quel russo è giusto?

Sentite un diretto interessato, il capitano dell'Irlanda, O’Mahoney: «Questi cartellini fanno male al gioco, bisogna sempre considerare la volontarietà del fallo e io credo che non ci fosse in questo caso».

Il giallo poteva insomma bastare ma ormai guardalinee e arbitro alla moviola mica potevano "smontare" la decisione del georgiano alla sua prima partita. Ah, per i non addetti ai lavori, la Georgia è la stessa nazione che da anni di autocandida a sostituire l'Italia nel Sei Nazioni. Ora è vero che l'Irlanda non ha bisogno di alcun aiuto per battere l'Italia, ma insomma.

Ed  ecco che scatta la regola e ci perdonino i neofiti che possono pure saltare il paragrafo: “l’espulsione di un pilone o tallonatore comporta la sostituzione con un giocatore parimenti eleggibile per la prima linea, con l’esclusione di un altro giocatore della mischia”. 

Il mondo della prima linea, quella che regge l'urto del'ingaggio tra pacchetti che superano i nove quintali, è regolato da norme che puntano a tutelare l'integrità dei giocatori.

L'Italia però non aveva più tallonatori in panchina e nemmeno piloni classificati nel foglio partita come tali. Avrebbe potuto indicarne un altro? In realtà nella pratica non si dà mai questo doppio ruolo ai piloni, magari d'ora in poi lo si farà per quanto statisticamente resti lunare che un tallonatore si infortuni e che l'altro sia espulso definitivamente.

A questo punto l'Italia è stata costretta quindi a far uscire anche un altro avanti (Halafihi, nel caso) per fare entrare un giocatore di prima linea (Nemer) per poter continuare a giocare e a sacrificare anche l'ala Bruno per fare tornare i conti fino a 13: di lì in poi ogni mischia ordinata sarebbe stata no contest, senza contesa, i due pacchetti si appoggiano senza spingere e ognuno  vince le sue introduzioni.

Il che rende assurdo tutto il ragionamento del regolamento, perché se l'obbiettivo finale è fare mischie no contest (dove i rischi di farsi male sono pari a zero) non ha senso essere obbligati a usare solo giocatori certificati da prima linea. E' evidente il vulnus del regolamento che i cervelloni alla guida di World Rugby andranno probabilmente a modificare. E se c'è una cosa in cui il rugby è micidiale, è proprio quella di farsi del male da solo cambiando un giorno sì e l'altro pure il regolamento in nome della tutela dei giocatori e del gioco. Questa regola puntava anche a impedire magheggi per ottenere con finti infortuni che si arrivasse alle mischie no contest (le squadre più deboli ci guadagnano), ma alla fine la toppa è ben peggiore del buco. "Una regola-farsa" titola l'Irish Times.

Si è capito poco e niente? Perdonate. Negli altri 62 minuti della partita va registrato allora la tenacia degli azzurri che hanno lottato su ogni pallone incassando solo 8 mete (a 15 contro 15 ne avevano presa solo una...). Una prova di maturità e di coraggio che ha sorpreso gli stessi irlandesi che ogni marcatura se la sono dovuta sudare.

Ecco, se li azzurri giocheranno con questo spirito anche contro Scozia e Galles il loro Sei Nazioni potrà raggiungere quella "crescita" su cui si lavora non potendo puntare alle vittorie.

Paolo Ricci Bitti

Dublino – Aviva Stadium
Domenica 27 febbraio 2022
Guinness Six Nations – Terza Giornata

Irlanda v Italia 57-6 (24-6)

Marcatori: PT 4’ m. Carbery, t. Carbery (7-0); 14’ cp Padovani (7-3); 21’ m. Gibson-Park, t. Carbery (14-3); 30’ m. Lowry, nt (19-3); 38’ m. O’Mahoney, nt (24-3); 40’ cp Garbisi (24-6). ST 52’ m. Lowe, nt (29-6); 57’ m. Lowry, t. Sexton (36-6); 70’ m. Baird, t. Sexton (43-6); 75’ m. Lowe, t. Sexton (50-6); 80’ m. Treadwell, t. Sexton (57-6)

Irlanda: 15 Lowry; 14 Hansen, 13 Ringrose (3’ – 9’ Hume; 54’ Hume), 12 Henshaw (68’ Ringrose HIA), 11 Lowe; 10 Carbery, 9 Gibson-Park (61’ Casey); 8 Doris (54’ Conan), 7 Van der Flier, 6 O’Mahony (c); 5 Baird, 4 Beirne (61’ Treadwell); 3 Furlong (61’ Bealham), 2 Sheehan (69’ Herring), 1 Porter (44’ Kilicoyne)
A disposizione: 16 Herring, 17 Kilcoyne, 18 Bealham, 19 Treadwell, 20 Conan, 21 Casey, 22 Sexton, 23 Hume
Head Coach: Farrell

Italia: 15 Padovani; 14 Bruno (20’ Nemer), 13 Brex, 12 Marin (66’ Zanon), 11 Ioane; 10 Garbisi, 9 Varney (41’ Fusco); 8 Halafihi, 7 Lamaro (c), 6 Pettinelli (54’ Steyn; 62’ Pettinelli HIA); 5 Ruzza, 4 Cannone (49’ Zuliani); 3 Ceccarelli (41’ Pasquali), 2 Lucchesi (9’ Faiva), 1 Fischetti
A disposizione: 16 Faiva, 17 Nemer, 18 Pasquali 19 Sisi, 20 Zuliani, 21 Steyn, 22 Fusco, 23 Zanon
Head Coach: Crowley

Arbitro: Nika Amashukeli (Georgia)
Assistenti: Matthew Carley (Eng), Christophe Ridley (Eng)
TMO: Eric Gauzins (France)

Cartellini: 18’ rosso a Faiva (ITA); 75’ giallo a Steyn (ITA)

Calciatori: Carbery 2/5; Padovani 1/1; Garbisi 1/1; Sexton 4/4 

Note: Terreno di gioco in perfette condizioni, stadio completamente esaurito, temperatura 9°. Azzurri in campo con segno nero di lutto sulle maglie per la scomparsa di Franco Ascantini. Al polso della squadra nastro azzurro e giallo per solidarietà con il popolo ucraino.

Player of the Match: Van der Flier (IRL)

Terzo turno: Irlanda-Italia 57-6; Scozia-Francia 17-36; Inghilterra-Galles 23-19

Classifica: Francia 14 (+52); Irlanda (+67); Inghilterra 10 (+34); Scozia 5 (-19); Galles 5 (-23); Italia 0 (-111).

Quarto turno: 11 marzo Galles-Francia; 12 marzo Italia-Scozia, Inghilterra-Irlanda.

L'attesa

Tra cento e uno, con un pensiero per Franco Ascantini (qui chi era), il professore che una settimana fa ha passato la palla. Tra cento e uno: no, non è - speriamo - lo scarto del punteggio di domani 27 febbraio fra Irlanda e Italia nel terzo turno del Sei Nazioni, ma sono ugualmente numeri tetri quelli che accompagnano gli azzurri del capitano Michele Lamaro e del ct Kieran Crowley sotto il cielo grigioferro di Dublino dove il rugby è sempre una festa anche se al largo della costa atlantica dell'isola verde smeraldo fanno manovre navi della flotta russa, tanto per ricordare i tristi tempi che ci sono riservati.

E' che all'Aviva Stadium l'Italia giocherà la 113a partita da quando nel 2000 è stata invitata nel torneo più antico e affascinante del mondo.  E siccome di quei match ne ha vinti solo 12 (fino al remoto 2015, ovvero 34 partite fa) pareggiandone un altro, si ricava che a Dublino arriverà la centesima sconfitta azzurra nelle vicende del Championship che a 4 nazioni si disputa dal 1883 e a 5 dal 1910. Nessuno, naturalmente, ha mai fatto peggio.

Mica c'è da strapparsi le vesti: tutto previsto, compreso la differenza di almeno 35 punti (5 gol si potrebbe dire con la palla tonda) che ci hanno assegnato, in peggio, naturalmente,  i bookmaker. Non c'era alcun motivo alla vigilia del Torneo peer sperare di battere Francia, Inghilterra, Irlanda e poi Scozia e infine Galles. Nessuno, nemmeno uno.

L'obbiettivo di Crowley è allora di "perdere bene", di schierare una squadra che lotti per 80 minuti restando in partita il più possibile. Con la Francia non è andata malissimo, con l'Inghilterra è tornato il buio pesto.  Vedremo a Dublino dove ci attende l'avversario più granitico di lotto: grandi, grossi e veloci, capaci di battere a ripetizione gli All Blacks e che da queste parti, nello scenario del Torneo, non abbiamo mai battuto. 

Crowley ha rimescolato un po' le carte ideando una nuova coppia di centri affiancando al roccioso Brex il regista Loenardo Marin, fresco del ventesimo compleanno e abituato a giocare apertura o estremo. E' la prima volta (su 3) che parte da titolare. Il ct vuole evidentemente tentare la carta del doppio regista per meglio orchestrare la manovra, anche se proprio sulla carta parrebbe meglio impostare un match soprattutto in difesa ché di palloni ne avremo pochi. Poi insiste con Varney mediano di mischia dopo due partite da profondo rosso del ventenne talento italo-gallese e infine propone il grintoso genovese Bruno all'ala, scelta questa pienamente condivisibile. Sarà una lotta durissima, placcaggio su placcaggio, e già smentire quei 35 punti di divario sarebbe una vittoria.

E quell'uno citato in apertura? Beh, i nostri amici gallesi, irlandesi, francesi, inglesi e scozzesi, soci alla pari nel club privato del Sei Nazioni ci vogliono bene e hanno ribadito anche nei giorni scorsi che non se parla di cacciarci da Torneo, ma intanto ci fanno il dispetto di fare debuttare un georgiano alla direzione di una partita. La Georgia è per l'appunto una delle squadre che da anni si autocandida a sostituirci salvo tuttavia avere perso lo scontro diretto con gli azzurri. A ogni modo complimenti a Nika Amashukeli con il rimpianto che prima di lui anche gli italiani Giulio De Santis e Marius Mitrea avrebbero meritato l'incarico. Tra le donne, almeno, Clara Munarini ha già raggiunto, con lode, questo traguardo.

Franco Ascantini

Gli azzurri oggi avranno un nastro nero appuntato sulla maglia, un segno che nel Sei Nazioni è riservato soli ai grandi. E' il modo di ricordare Franco Ascantini, il professore che domenica scorsa ci ha lasciato a 86 anni dopo avere cresciuto generazioni e generazioni di giocatori e di tecnici. Una "legacy" enorme quella che tutto il movimento gli deve e gli dovrà sempre. Ha vinto, da pilone, due scudetti con il Napoli, ma non ha mai giocato in azzurro. A memoria, quel nastro nero, nella storia del Sei Nazioni che risale fino al 1883 coinvolgendo Inghilterra, Galles, Scozia, Irlanda e Francia, non era mai stato riservato a qualcuno che non fosse stato "international" (ovvero avesse giocato in nazionale) o che non avesse rivestito alte cariche nello Stato. Il professore merita tutto questo onore

“Giochiamo contro una delle squadre più forti al mondo - dice il capitano Michele Lamaro – Siamo concentrati sulla nostra prestazione collettiva e individuale. A volte le cose vanno bene, altre no: sia per merito/demerito nostro che dell’avversario. Vogliamo sicuramente migliorarci partita dopo partita e costruire la nostra crescita per diventare competitivi: fino ad ora abbiamo dimostrato a tratti di poterlo essere, ma nel complessivo non possiamo essere soddisfatti di questo”.

“Dopo il match contro l’Inghilterra, alla luce del risultato, sicuramente c’è stata una gran voglia di riscatto. La nostra settimana è cominciata da un’analisi profonda di quanto successo nella scorsa giornata cercando di capire come cambiare alcuni momenti della partita a nostro favore. In questo gruppo c’è tanta energia: dobbiamo sfruttare questo particolare. Va migliorata la consistenza e la precisione con cui facciamo le cose. Non possiamo mostrare di poter mantenere un livello alto solo in parte ma bisogna essere costanti per tutto il match”.

Classifica: Francia 9 (+33); Inghilterra 6 (+30); Irlanda 6 (+16); Scozia 5 (0); Galles 4 (-19); Italia 0 (-60). Terzo turno: 26 febbraio Scozia-Francia alle 15.15  (Sky Sport e Now Tv); Inghilterra-Galles alle 17.45 (Sky Sport e now Tv) ; 27 febbraio Irlanda-Italia alle 16. 

La partita Irlanda-Italia sarà trasmessa in diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport Arena e TV8 con collegamento a partire dalle 15.15. Calcio d'inizio alle 16.

Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 07:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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