Rugby Italia, lezione al Giappone: gli azzurri vincono 42-21 a Treviso nell'ultimo test prima dei Mondiali. A Londra débacle storica degli All Blacks annientati dagli Springboks

Al Monigo di Treviso cinque mete della nazionale allenata da Crowley

Sabato 26 Agosto 2023 di Paolo Ricci Bitti
Rugby Italia, oggi sfida al Giappone, ultimo test prima dei Mondiali: azzurri favoriti. A Londra debacle storica degli All Blacks annientati dagli Springboks

L'ultima recita di preparazione al Mondiale francese (dall'8 settembre) l'Italia del rugby la interpreta rispettando il pronostico e seguendo il copione in cui la prima regola è scritta nell'evitare rischi.

Contro il Giappone che insegue a un'incollatura nel ranking che mette in fila le potenze di Ovalia (14° posto, 13° per l'Italia) salta fuori una partita dai ritmi non esasperati, utilizzata da Kieran Crowley per il lavoro di rifinitura e per provare a sorvolare su qualche dubbio di tenuta, più mentale che fisica, che si era fatto vivo in questo lungo percorso di avvicinamento alla resa dei conti. Vince l'Italia (42-21, ovvero 5 mete a 3) e i 5 mila fedeli di Monigo passano un pomeriggio di grande tranquillità (come prevedevano gli allibratori) e si divertono quando Monthy Ioane inventa le sue accelerazioni istantanee e le trasforma in oro (3 mete personali) e Ange Capuozzo (uomo del match) si cala nel nuovo ruolo di ala facendo sfoggio di altruismo: belle le sue volate sulla linea di touche, concluse sempre con un passaggio illuminante (splendido il calcetto al centro che ha acceso la miccia per la prima meta di Ioane) o con un occhio sempre ai compagni in sostegno.


La partita scivola via senza grandi sussulti, il Giappone non è la squadra di samurai che impressionò nelle ultime due coppe del mondo, ma ha nella velocità la sua arma più affilata e riesce a mettere in difficoltà gli azzurri nei punti di incontro in mezzo al campo. Se c'è una fase di gioco in cui Crowley si dovrà concentrare è proprio lì nel cuore di ogni azione, dove i suoi ancora hanno ancora una volta peccato di sufficienza, concedendo qualche turnover di troppo.

Funziona l'esperimento Allan a estremo, esperienza (l'azzurro di Scozia giocherà il terzo Mondiale personale, veterano assoluto della compagnia), precisione al piede e ordine al servizio della squadra, come è da sottolineare per intensità e velocità l'ora di gestione del gioco (con tanto di meta che ha mosso il risultato) di Varney alla guida della mischia.


La girandola infinita di cambi ha messo in mostra, se ce n'era ancora bisogno, le grandi qualità di Manuel Zuliani, per una sera enfant du pais, nella giungla del break down, così come l'abilità di Page-Relo nello sfruttare l'unico pallone avuto a disposizione per trasformarlo nella meta che ha chiuso i conti e dilatato il punteggio, forse in modo fin troppo punitivo per i giapponesi.


Riscaldamento concluso con una bella iniezione di fiducia, ora si farà sul serio. Gli azzurri avranno tre giorni di riposo e poi di nuovo a rapporto per preparare la grande avventura. Il primo settembre tutti a Palazzo Chigi per la presentazione ufficiale della campagna mondiale, poi testa al 9 settembre quando contro la Namibia inizieranno le sfide senza un domani.

L'attesa

Per gli allibratori non c'è storia, oggi a Monigo l'Italia del rugby pesserà abbastanza agevolmente sul Giappone nel quarto e ultimo test-match premondiale. Stadio esaurito (5mila fedeli), diretta su SkySport e Tv8, e una formazione che si avvicina parecchio a quella ideale che il ct dimissionato Crowley avrà a disposizione per le partite che iniziano il 9 settembre con Namibia e poi Uruguay, Nuova Zelanda e Francia.

Nuova Zelanda? Quella ieri sera bastonata oltre ogni record (35-7, ovvero cinque mete a una, segnata per di più sul 35-0) dai campioni del mondo in carica del Sudafrica a Twickenham? Sì, proprio quella che inoltre rischia di perdere il pilone Lomax per infortunio e la seconda linea Scott Barrett per squalifica, a ribadire la follia di queste partite a pochi giorni dal mondiale che anticipano e sbiadiscono appunto scontri da semifinale o finale iridata.  Epperò lo stadione di proprietà dell'Union inglese era stipato da 80mila spettatori e le casse delle tre federazioni si sono ulteriormente stipate di pesanti sterline. Quindi sono battibili gli All Blacks che hanno appena vinto il Quattro Nazioni per la quarta volta consecutiva e che avevano vinto gli ultimi 11 test? Sì, basta essere gli Springboks. 

Torniamo molto più in basso nel ranking mondiale. Oggi sono in campo a Treviso due squadre appaiate: 13i gli azzurri con 74,63 punti e i 14i i giapponesi con 74,29. L'Italia in queste settimane le ha prese da Scozia e Irlanda e le ha date (con attesa facilità) alla Romania, mentre il Giappone ha perso in casa da Samoa e Fijj (non paragonabili a Irlanda e Scozia) battendo solo Tonga. E' vero che i giapponesi negli ultimi due mondiali hanno fatto faville superando il Sud Africa (2015) e approdando ai quarti (mai raggiunti dall'Italia) nel 2019 giocati a domicilio. Ma pare anche non più così impetuosa la catena di equiparazioni di isolani del Pacifico che ha irrobustito i nipponici da quando il rugby ha adottato il professionismo.

In altre parole l'Italia è nettamente  favorita anche se dovrà alzare nettamente il livello del gioco rispetto a quello mostrato in troppe fasi contro l'impalpabile Romania: la sua vittoria comunque non è in pratica pagata mentre quella giapponese vale quattro volte la posta. Interessante lo spostamento di Ange Capuozzo all'ala con Allan che torna estremo. In mediana Varney dovrà dimostrare di valere la maglia di titolare numero 9 anche perché in Francia avrà ben tre pari-ruolo che gli soffieranno sul collo. Manca ancora il pilone Riccioni, ma è in via di recupero.

 

IL TABELLINO

Marcatori: m. Varney 6’ tr. Allan (7-0), m. Naikabula 16’ (7-5), m. Ioane 21’ tr. Allan (14-5), c.p. Lee Seung 34’ (14-8), c.p. Allan 37’ (17-8), c.p. Lee Seung 40’ (17-11), c.p. Allan 46’ (20-11), m. Matsushima 52’ tr. Matsuda (20-16), m. Ioane 56’ (25-16), c.p. 65’ Allan (28-16), m. Riley 71’ (28-21), m. Ioane 77’ tr. Allan (35-21), m. Page-Relo 80’ tr. Allan (42-21)

Italia: 15 Tommaso Allan, 14 Ange Capuozzo (Odogwu 62’), 13 Juan Ignacio Brex, 12 Luca Morisi, 11 Montanna Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Stephen Varney (Page Relo 72’), 8 Lorenzo Cannone (Zuliani 52’), 7 Michele Lamaro, 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza (Pettinelli 72’), 4 Niccolò Cannone (Lamb 52’), 3 Simone Ferrari (Ceccarelli 52’), 2 Giacomo Nicotera (Bigi 28’-40’, 67’), 1 Ivan Nemer (Fischetti 28’)

Giappone: 15 Kotaro Matsushima, 14 Semisi Masirewa, 13 Dylan Riley, 12 Tomoki Osada (Nakamura 67’), 11 Jone Naikabula, 10 Lee Seung Sin (Matsuda 41’), 9 Yukata Nagare (Saito 57’), 8 Kazuki Himeno, 7 Shota Fukui (Gunter 61’), 6 Michael Leitch, 5 Uwe Helu (Saumaki 41’), 4 Jack Cornelsen, 3 Gu Ji Won (Ai Valu 52’), 2 Shota Horie (Sakate 61’), 1 Craig Millar (Inagaki 52’)

Arbitro: Karl Dickson (ING)

Player of the match: Ange Capuozzo (ITA)

Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 22:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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