Rugby, contro gli All Blacks il ct O'Shea lancia Bronzini in cabina di regia

Martedì 8 Novembre 2016 di Christian Marchetti
Rugby, contro gli All Blacks il ct O'Shea lancia Bronzini in cabina di regia
Vuoi debuttare in Nazionale? Bene, eccoti davanti gli All Blacks. Da affrontare peraltro in un ruolo fondamentale come quello di mediano di mischia; incarico per gente tosta, scaltra e, nei momenti topici, finanche subdola. È Giorgio Bronzini la novità assoluta scelta dal nuovo ct azzurro Conor O'Shea, a sua volta al debutto su suolo italiano dopo il tour nelle Americhe. L'occasione è Italia-Nuova Zelanda, test match che apre le tre fatiche novembrine degli azzurri e che riempirà come un uovo l'Olimpico. Altrimenti c'è la tv: diretta ore 15 su Dmax. Il 26enne n. 9 della Benetton Treviso, Giorgio Bronzini da Viadana (Mantova), sarà lì come l'abbonato di un celeberrimo spot televisivo: in prima fila.

I MIGLIORI O'Shea guarda negli occhi il cronista e scuote il capo: «Questa non è una squadra sperimentale, questa non è una scommessa. Sono i migliori giocatori di cui dispongo e quelli che, opposti alla squadra più forte del mondo, da lunedì mi forniranno indicazioni ulteriori sul prosieguo del lavoro». Padovani estremo; inedita coppia di ali Bisegni-Esposito; Benvenuti 13, McLean a sorpresa primo centro; mediana con Canna a far coppia con lo stesso Bronzini; terza linea con gli inossidabili Parisse e Favaro, più Maxime Mbandà, visto per la prima volta in campo nel tour di giugno; sorpresa anche in seconda linea con Van Schalkwyk a fare coppia con Fuser; prima linea Cittadini, Ghiraldini e Lovotti. In panchina spicca quell'Edoardo Gori fino a ieri proprietario della maglia numero 9. «Bronzini ha disputato un'ottima stagione l'anno scorso a Rovigo e sta facendo bene a Treviso – spiega il tecnico irlandese –. Gori, da par suo, fisicamente paga ancora gli strascichi della tournée in Nord e Sud America. Lui stesso è rimasto stupito dallo stato di forma del compagno. Sono curioso di vedere in campo Giorgio, come sono curioso di vedere Bisegni all'ala e Dries in seconda». Quanto alla nuova missione di McLean, «ho bisogno di lui, della sua esperienza e del suo piede sinistro, in quella parte dello schieramento».

CAMBIAMO L'ITALIA
Nel bel mezzo della rivoluzione, quasi passa inosservata la presenza numero 120 del capitano Parisse, azzurro più presente di sempre. Esordì nel lontano 2002 a Hamilton. Guarda un po' proprio contro la Nuova Zelanda. Ma aveva 18 anni, non 26. Conor O'Shea dice di voler puntare tutto su di lui e sugli altri “grandi vecchi” del gruppo come Mclean, Favaro, Cittadini e Ghiraldini affinché lo aiutino a creare un gruppo consolidato in vista dei prossimi impegni. «Lo sappiamo di non avere la giusta confidenza, ma le cose non cambiano in una notte né schioccando le dita. Quella che ci apprestiamo a combattere è la sfida perfetta per questo gruppo. Per i prossimi tre o quattro anni giocheremo per cambiare il rugby in Italia». E ancora, riferendosi ai magri risultati dei team italiani: «Faremo del nostro meglio per cambiare le cose e per dimostrare che il sistema Italia è più efficiente di quanto non si creda». La chiave sarà comunque quella di tenere per tutti e 80 i minuti, prosegue O'Shea. Poi, da lunedì, «rivedremo questa partita al video e ogni giocatore lavorerà per migliorare dove è mancato».

NUOVA ZELANDA
Così sembra facile, altro che quel tranquillo week end di paura rappresentato dallo spauracchio All Blacks. «Sono i migliori al mondo, i più duri. Non li scopriamo certo adesso». In più saranno avvelenati come non mai, poiché reduci dalla bruciante sconfitta con l'Irlanda che ha spezzato il mostruoso record di 18 partite vinte consecutivamente. «Giocheremo come l'Irlanda? Non possiamo pensare di giocare come loro, o come l'Australia, l'Inghilterra o che so io. Giocheremo da Italia». Considerazione che, viste le ultime uscite della truppa guidata da Brunel, suona quasi grottesca. Gli occhi, dietro i quali si nascondono le speranze di O'Shea, fortunatamente dicono altro.

La formazione: 15 Edoardo Padovani, 14 Giulio Bisegni, 13 Tommaso Benvenuti, 12 Luke McLean, 11 Angelo Esposito, 10 Carlo Canna, 9 Giorgio Bronzini, 8 Sergio Parisse, 7 Simone Favaro, 6 Maxime Mbandà, 5 Andries Van Schalkwyk, 4 Marco Fuser, 3 Lorenzo Cittadini, 2 Leonardo Ghiraldini, 1 Andrea Lovotti.
In panchina: 16 Ornel Gega, 17 Sami Panico, 18 Pietro Ceccarelli, 19 George Biagi, 20 Francesco Minto, 21 Edoardo Gori, 22 Tommaso Allan, 23 Tommaso Boni.
Ultimo aggiornamento: 19:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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