Striscioni contro Superga, identificati gli autori
Il questore Cufalo: «Fondamentale l'aiuto della Juve»

Mercoledì 5 Marzo 2014 di Luca Pasquaretta
Striscioni contro Superga, identificati gli autori Il questore Cufalo: «Fondamentale l'aiuto della Juve»
Da circa un anno, Antonino Cufalo, il nuovo Questore di Torino. Nato a Ribera, in provincia di Agrigento, 60 anni fa, arriva dalla Sicilia e dall'esperienza di Catania, dove ha gestito il caso Raciti con pugno duro, combattendo senza mezzi termini il fenomeno degli ultras. Sotto la Mole ha ritrovato il procuratore Giancarlo Caselli, con cui aveva collaborato ai tempi di Palermo.

Questore, è soddisfatto? Avete individuato i responsabili degli striscioni offensivi apparsi nella curva sud bianconera. Mai era capitato prima.

E' stata un'indagine mirata, complessa. Ne siamo venuti a capo dopo una serie di accertamenti. E' solo l'inizio. Devo ringraziare la Juve, che ci ha fornito i filmati delle telecamere a circuito chiuso dello Stadium, le immagini sono state essenziali, i soggetti li abbiamo identificati noi. Le polemiche sui servizi di filtraggio e di controllo però mi hanno infastidito. Direi non poco».

Perché?

«Noi come Questura facciamo solo supervisione, siamo da supporto, perché i servizi di filtraggio da anni ormai sono gestiti dalle società di calcio, che attraverso gli steward e il personale controllano il flusso dei tifosi dai documenti, ai tornelli fino ad arrivare ai posti».

Ci faccia capire cosa non le è piaciuto.

«Qualcuno ha puntato il dito contro di noi, dicendo che avremmo dovuto non permettere l'ingresso nello stadio degli striscioni incriminati durante il derby. Non siamo riusciti ad intervenire preventivamente, non è sempre possibile, come invece è capitato durante Torino-Sampdoria, quando abbiamo fatto rimuovere uno striscione offensivo».

Qual è la sua missione?

«Di applicare semplicemente la legge, nella fattispecie cercando di limitare le frange estremiste e di far rispettare l'ordine pubblico. La situazione è sotto controllo, viene monitorata quotidianamente. Ho la fortuna di avere dei collaboratori preparati».

Il provvedimento da lei emesso si può applicare solo allo Juventus Stadium, perché di proprietà?

«Non scherziamo, ha valenza generale. Non voglio entrare nel merito di quello che accade in altre città, noi riteniamo che questa sia la strada giusta e la perseguiamo con convinzione, forza ed equilibrio».

Come in ogni storia, alla fine c'è una morale. Qual è in questo caso.

«Che il calcio è un gioco, tutti devono darsi una bella calmata, prenderlo e viverlo per quello che è. Questo provvedimento spero agisca da deterrente per evitare che in futuro accadano altri episodi simili. Me lo auguro, altrimenti noi interverremo come abbiamo fatto prima, durante e dopo il derby».
Ultimo aggiornamento: 16:09
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