Sinner-Djokovic, il pronostico: l'italiano per vincere non deve sbagliare 4 mosse (l'ultima è più importante)

Quote implacabili: il tennista serbo viene offerto sotto l1,20, la vittoria dell'azzurro è pagata 5/1

Giovedì 13 Luglio 2023 di Guglielmo Nappi
Sinner-Djokovic, il pronostico: l'italiano per vincere non deve sbagliare 4 mosse (l'ultima è più importante)

Se è vero che sono gli eventi impossibili a rendere le cose straordinarie, allora l'Italia ha più di un motivo per sperare nell'impresa di Jannik Sinner contro Novak Djokovic. Certo, sulla carta sembra molto più che la sfida di Davide contro Golia. Sul centrale di Wimbledon si affrontano l'aspirante Goat del tennis, forte di 23 titoli e 46 semifinali Slam, e il giovane altoatesino che per la prima volta approda tra i migliori quattro di un Major. E i quotisti si adeguano, tanto è vero che la vittoria di Sinner viene offerta a 5 contro 1, mentre quella dell'ironman serbo oscilla tra 1,15 e 1,20 (giocando 10 euro se ne portano scarsi 12 a casa). Fatte le giuste premesse, Sinner-Djokovic è davvero la sfida impossibile del venerdì (per fortuna 14 e non 13) di Wimbledon? Una strada, seppur tortuosa, l'italiano può e deve percorrerla. Tutto parte dal quarto di finale dell'anno scorso: il 5 luglio 2022 Djokovic tremò davvero: sotto 5-7, 2-6, Nole fu protagonista di una reazione incredibile, dominando gli ultimi tre set (6-3, 6-2, 6-2) al termine di 3h30' di gioco belle e faticosissime. Sinner, che oggi ha 12 mesi e tanta esperienza in più sulle spalle, deve far tesoro di quella sconfitta non sbagliando 4 mosse decisive (l'ultima un po' di più). Analizziamole.

Sinner, tutto parte dalla difesa del servizio

Parliamoci chiaro, con il 55% di prime palle messe in campo contro Safiullin (o il 49% contro Halys) non si va da nessuna parte contro il serbo che è il miglior ribattitore della storia del tennis. Sinner deve alzare il livello nel fondamentale correndo magari qualche rischio in meno per avvicinarsi alla soglia minima del 60%. Nella sfida del 2022 Nole mise a segno il 66% di prime palle, con punte dell'80% nel terzo set, quello della riscossa. Sull'erba è importante servire bene per comandare il gioco subito. Sampras costruì il suo impero personale a Wimbledon (sei vittorie) sui due colpi: prima palla penetrante e dritto vincente. Sinner ovviamente non ha le stesse doti esplosive di Pistol Pete, ma deve difendere al meglio il servizio per non farsi aggredire sulla seconda. Il 50% di prime palle in campo possono bastare contro Cerundolo (111 Atp), Schwartzman (98), Halys (79), Galan (85), Safiullin (92), ma con Djokovic è un'altra storia.

Sinner, la necessità di innalzare il livello di gioco quando servirà

La partita dell'anno scorso insegna una cosa. Djokovic non muore mai, è un giocatore che dentro di sé trova risorse infinite e insospettabili. E lo fa anche in situazioni disperate. I tifosi di Federer vivono ancora notti agitate al ricordo delle due palle-match fallite al quinto set dallo svizzero nella storica finale del 2019. Djokovic non sbagliò il passante decisivo sul 40-30 e trovò la forza di ribaltare una delle partite più belle della storia di questo sport (vincendola dopo 5 ore di lotta). Quindi Sinner deve partire dall'assunto che contro il serbo non è mai finita e giocare punto dopo punto. Anche qui il binario è strettissimo ma se c'è un giocatore solido in entrambi i fondamentali e con grandi capacità di spostamento laterale, quello è proprio Sinner. Djokovic di certo non potrà appoggiarsi su nessun "colpo debole" dell'italiano.

 

Sinner, ogni palla-break vale oro

Il discorso che stiamo facendo è totalmente teorico, ma come insegnano tutti i coach, il tennis è fatto di tanti pezzetti, nessuno dei quali può essere trascurato. Sinner è un giocatore quasi speculare rispetto a Djokovic. Più simile a Murray - storico FabFour - anche l'italiano ha però nella risposta al servizio il colpo migliore. Soprattutto quando ha la possibilità di colpire di rovescio. È il vero colpo naturale di Sinner, giocato senza apparente fatica e con un'aerodinamica delle gambe che rasenta la perfezione. Anche qui Jannik deve innalzare il livello: non basterà il 50% delle palle-break trasformate nei quarti contro Safiullin, Djokovic non è un battitore da 220 km/h, ma ha una prima palla precisissima, con percentuali che migliorano incredibilmente proprio quando deve fronteggiare situazioni di difficoltà. L'italiano - che ricordiamolo è saldamente nei top ten al numero 8 e vincendo Wimbledon farebbe un balzo in avanti di 4 posizioni - deve fare per assurdo proprio il Djokovic. Ovvero rimuovere dalla testa eventuali occasioni sprecate e ripartire da zero giocando un punto alla volta. Se il fisico lo assisterà per le 3-4 ore che serviranno, Jannik potrà sognare.

 

Sinner deve sfruttare la paura da "Grande Slam" del suo avversario

Novak Djokovic è un giocatore oggettivamente meno spettacolare e meno completo (considerando anche il gioco di rete) di Roger Federer. Eppure ha vinto di più e la sua carriera è ancora in corso. Perché? La risposta è semplice: il tennista serbo ha doti mentali fuori dall'ordinario, capacità di concentrazione viste raramente nella storia dello sport. Oggi Nole, che non può più essere raggiunto da Federer (ritirato) o Nadal (quasi) nel numero di Slam vinti, gioca contro la storia. Ha un fantasma, però, che si chiama Rod Laver, l'ultimo tennista capace di vincere il Grande Slam. Era il 1969 e il grande australiano bissò il percorso di sette anni prima conquistando Roland Garros, Wimbledon, Us Open e Australian Open nello stesso anno. Djokovic ha già archiviato i primi due Slam del 2023, ora deve completare l'opera. Un percorso già vissuto. Nel 2021 il trionfo era a portata di mano e Nole arrivò alla finale degli Open statunitensi da grandissimo favorito contro Daniil Medvedev. Finì nel modo più incredibile con il russo che demolì l'avversario addirittura con un triplice 6-4. Novak confessò allora la difficoltà di gestire l'enorme pressione. Una situazione analoga a quella di Londra. Novak, pur sembrando ultraterreno, non lo è. Ha pregi (tantissimi) e difetti (pochissimi). Sinner - è questa la chiave che può portare alla vittoria - dovrà metterlo subito sotto pressione con una partita senza incrinature, dimostrando la sua forza mentale. E far riaffiorare il fantasma di "Magic Rod" nella testa del suo avversario.

Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 07:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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