Secondo il tribunale federale aveva insultato le atlete solo «per troppo affetto» e quasi un anno dopo Emanuela Maccarani torna ad essere direttrice tecnica nazionale della ginnastica ritmica.
La contestazione
Una decisione, quella di riportarla al ruolo di dtn, fortemente contestata da alcuni membri del consiglio federale che si è tenuto oggi a Viale Tiziano a Roma, perché c'è chi tra questi che avrebbe preferito che si aspettasse la fine dell'inchiesta penale portata avanti dalla Procura di Monza che, dopo non aver ottenuto la possibilità dal Gip di una seconda proroga per i tempi dell'indagine, ora dovrebbe decidere entro la fine di gennaio se chiedere il rinvio a giudizio dell'allenatrice e della sua assistente Olga Tishina (anche lei accusata, ma prosciolta già dalla giustizia sportiva). Il 26 ottobre, intanto, la Maccarani era già tornata anche in Giunta Nazionale del Coni come rappresentante dei tecnici dopo l'autosospensione per via del processo, sia sportivo che penale, per i presunti abusi psicologici su alcune sue ex atlete. Insomma, un caso che continuerà a far discutere così com'è stato dalla sua genesi con le prime denunce pubbliche di chi aveva frequentato l'Accademia di Desio. A partire da Nina Corradini e Anna Basta, entrambe rimaste basite per la decisione di oggi della Federginnastica.