Trieste, 19 ott - "La Regione sta lavorando per cogliere tutte
le possibilità fornite dalla nuova programmazione europea, e in
particolare dal nuovo Fondo sociale europeo, per rispondere alle
esigenze di un mutato mondo del lavoro: è fondamentale affrontare
con serietà una discussione sul futuro che abbia alla base un
cambiamento culturale, una revisione dei modelli manageriali e
nella consapevolezza che il tema dalla formazione e
dell'apprendimento permanente è fondamentale nella vita di un
lavoratore". Lo ha sottolineato l'assessore regionale al Lavoro Alessia
Rosolen aprendo i lavori del convegno "L'home working diventa
smart. Un'opportunità per le aziende", organizzato dal
Dipartimento di Scienze economiche, Aziendali, Matematiche e
Statistiche dell'Università di Trieste. Rosolen ha ringraziato l'Università di Trieste e Aidda per aver
promosso un'occasione di approfondimento sulle opportunità dello
smartworking in un mondo in profondo cambiamento e ha tracciato
con precisione i confini dello smartworking, individuando le sue
effettive opportunità, che attengono soprattutto ad un diverso
modo di concepire il vincolo tra datore di lavoro e dipendente
che nel caso del lavoro agile ruota non più sull'orario ma sui
risultati e la competitività. Investire nell'alfabetizzazione digitale, definire nuove
prestazioni sociali integrative e una base comune di diritti e
doveri, aggiornare i contesti produttivi sono le sfide che
attendono il futuro del lavoro per le quali la nuova
programmazione prevede risorse e opportunità, non a caso
orientata anche agli occupati. Rosolen ha ricordato che nel corso dell'emergenza Covid-19 nel
2020 sono stati stanziati 2 milioni e 600mila euro di contributi
a fondo perduto derivanti da fondi Por Fse 2014-20 per il lavoro
agile e smart working nelle micro e piccole imprese, per la
definizione di piani aziendali, la formazione del personale e
l'acquisto di adeguata strumentazione informatica. A valere sul Fondo regionale disabili nel 2020 e nel 2021 sono
stati stanziati rispettivamente 2 milioni e 400mila euro e 2
milioni di euro per incentivi a assunzioni, stabilizzazioni e
all'interno della quota sono previsti contributi specifici anche
per lo smart working. Moderato dalla presidente di Aidda Fvg Lilli Samer, il convegno è
stato introdotto dalla direttrice del Dipartimento Donata
Vianelli e concluso dall'avvocato Giulio Mosetti che ha
relazionato in merito agli aspetti normativi. Quale sia stato l'impatto concreto di questa tipologia di lavoro
negli enti pubblici e nelle aziende è stato affrontato
rispettivamente dalla direttrice generale di Units Sabrina
Luccarini e dalla responsabile delle Risorse umane di Samer
Shipping Maria Cristina Di Meo. A spiegare invece quale sia l'impatto psicologico che lo smart
working comporta è stata la psicologa del lavoro Claudia D'Atri,
mentre Renata Della Ricca, segretaria regionale Cisl Fvg, ha
trattato il tema della tutela sindacale. Infine Elena Podrecca, docente di Economia Politica e direttrice
vicaria del Dipartimento, ha relazionato sull'impatto dello smart
working sul sistema economico. ARC/EP/pph
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