La storia di Enzo Ferrari protagonista alla Mostra del Cinema

Venerdì 1 Settembre 2023 di Alda Vanzan
La storia di Enzo Ferrari protagonista alla Mostra del Cinema

Dopo il comandante Todaro, un'altra storia di un altro grande personaggio italiano: Enzo Ferrari, il pilota automobilistico, l'imprenditore, il fondatore della casa del cavallino rampante, l'uomo che indossava sempre gli occhi da sole "per non farsi guardare dentro", una vita attraversata da dolore, passione, tenacia.

Michael Mann, il regista e sceneggiatore di film di culto come L'ultimo dei Mohicani, Heat, Nemico pubblico, Miami Vice, con tre nomination all'Oscar per Insider Dietro la verità e una come produttore di The Aviator, si è innamorato della storia del mito di Maranello - l'Ingegnere, il Commendatore, Drake - e l'ha portata sul grande schermo. Si è basato sul libro di Brock Yates "Enzo Ferrari: The Man and The Machine", nel cast ha voluto Adam Driver e Penelope Cruz per il ruolo della moglie Laura. L'attore Patrick Dempsey, appassionato di auto tanto da aver fondato con Alessandro Del Piero una scuderia, si è autoassoldato: «A Londra la Ferrari aveva vinto il Gran Premio di Formula 1 quando ho saputo che Mann aveva in mente il film, così gli ho chiesto: posso esserci?».

Ha avuto il ruolo del pilota Piero Taruffi, la "Volpe Argentata".


L'ARCO TEMPORALE
Il film affronta un particolare momento della vita di questa icona mondiale: il 1957. Enzo Ferrari ha 49 anni e sta vivendo una crisi personale e professionale: l'azienda che dieci anni prima aveva creato dal nulla è in grave difficoltà e anche il matrimonio con la moglie Laura sta diventando sempre più tempestoso dopo la morte del loro unico figlio Dino e la scoperta dell'esistenza di Piero, il figlio che Ferrari ha avuto da una relazione extraconiugale.
«Sono affascinato da sempre da storie così profondamente umane, quando mi sono imbattuto in un personaggio così dinamico come Enzo Ferrari ne sono rimasto colpito. Tutti i suoi aspetti contrastanti sono universali, ma così è la vita e lui li aveva concentrati», ha detto Mann. «Un uomo particolare», ha raccontato Adam Driver, al secondo personaggio italiano dopo Maurizio Gucci nell'House of Gucci di Ridley Scott, al Lido grazie alla deroga sindacale trattandosi di una produzione indipendente. «Un uomo diverso da tutti - ha aggiunto - una persona che era come spronata dal lutto del giovane figlio Dino, dal dolore che provava, e tutti i rapporti con le persone che lo circondavano, in famiglia e nella scuderia, ne erano condizionati. Di Ferrari sapevo poco, ma via via che preparavamo il film, conoscevamo i luoghi veri a Modena, il barbiere, lo studio, la casa, i ristoranti, sono entrato in connessione con lui e il suo mondo. È stato emozionante».


Nel film, che il regista ha voluto girare in Italia, ci sono adrenaliniche scene di gare, con i rumori "veri" dei motori: «Li abbiamo registrate dalle auto d'epoca e riprodotti». E c'è la ricostruzione della famosa Mille Miglia del 1957 con la tragedia che costò la vita al pilota Ferrari Alfonso De Portago e fece strage nel pubblico a Guidizzolo con la morte di nove spettatori, tra cui quattro bambini. L'Osservatore Romano, l'organo d'informazione del Vaticano, accusò il costruttore di essere un «Saturno ammodernato che divora i propri figli», dove per figli s'intendevano i piloti. Alla fine Drake ne uscì assolto, ma quella fu l'ultima Mille Miglia: vietata per ragioni di sicurezza.


Nel cast anche Shailene Woodley che interpreta l'amante Lina Lardi, da cui nascerà Piero, riconosciuto solo nel 1975, dopo la morte della moglie Laura. E ieri sera Piero Ferrari, settantottenne, erede universale di Enzo, è arrivato sul red carpet portando la rossa d'epoca, quella con cui il pilota Taruffi vinse la Mille Miglia del 57.

Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 11:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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