Roma, scuola: incognita rientro, mancano ottomila prof

Mercoledì 1 Luglio 2020 di Lorena Loiacono
Roma, scuola: incognita rientro, mancano ottomila prof

Prima una maestra, poi un’altra e un’altra ancora. Supplenti che arrivano in cattedra per il primo giorno di scuola, accolgono gli alunni e poi vanno via, dopo qualche lezione. E si ricomincia con un nuovo insegnante perché quello di ruolo non c’è. A Roma, a settembre, mancheranno all’appello migliaia di docenti. Gli studenti torneranno in classe, dopo mesi di chiusura delle aule, e troveranno un supplente che poi vedranno cambiare da lì a qualche settimana. Un valzer delle cattedre che potrebbe andare avanti almeno fino a ottobre e ripetersi con diversi docenti fino a quando non verrà nominato il supplente annuale. 
Quello che arriva fino alla fine dell’anno scolastico e che, quindi, non tornerà i prossimo anno. Una situazione che le famiglie conoscono bene e che, purtroppo, il prossimo anno sarà comune a migliaia di classi: potrebbero essere infatti circa 12 mila le cattedre assegnate a supplenze annuali, un problema che va avanti da anni e che ora, con l’emergenza Covid, si fa sentire sempre di più.

Perché dopo mesi di chiusura sarà importante riavviare la didattica dal primo giorno, senza interruzioni. Ma non andrà così: l’allarme lanciato dai sindacati della scuola parla di 85mila cattedre vacanti in tutta Italia, a seguito delle procedure di mobilità e dei trasferimenti accordati, un’enormità considerando che andranno tutte a supplenza o quasi. 
«Per quanto riguarda le scuole romane – spiega il presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma e Lazio, Mario Rusconi – possiamo stimare la mancanza di un 10% del dato nazionale. Vale a dire 8 mila cattedre vacanti che verranno assegnate a supplenti annuali. Ma non saranno le uniche perché con l’emergenza Covid il ministero dell’istruzione ha stanziato i fondi per attivare 50mila contratti annuali tra docenti e personale ata. Agli insegnanti andrà un massimo di 40mila contratti che, sul territorio romano, rappresentano circa 4mila supplenti annuali. Per un totale di 12mila cattedre a supplenza. Sono davvero troppe, del resto non ci sono docenti da assumere perché i concorsi sono stati rimandati». 

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Le graduatorie per assumere i supplenti sono esaurite o quasi, una criticità che interessa tante classi di concorso ormai in affanno, comprese quelle dei maestri alle elementari e dei professori di scuola media e superiore di italiano e matematica, greco e latino e fisica, informatica e lingua inglese e spagnola. «Purtroppo ci troviamo davanti a un problema vecchio di anni - denuncia Rusconi - i concorsi andrebbero banditi ogni due anni, se ne parla da vent’anni ma poi non è mai stato fatto. Una pessima abitudine, quella di ricorrere a contratti a tempo, che rovina la didattica e il lavoro svolto in classe». 

Si tratta infatti di un guaio enorme per le scuole che, proprio a settembre, dovranno fare i conti anche con le misure di sicurezza da mettere in campo. A due mesi dalla prima campanella si sta cercando di capire dove si dovrà intervenire: l’ufficio scolastico regionale ha avviato un questionario tra gli istituti, circa 720, per individuare le criticità peggiori. Di certo c’è che una scuola su 4 andrà in sofferenza: il 25% dovrà intervenire per garantire il distanziamento trovando strutture alternative. Con il questionario avviato dall’ex provveditorato si andrà nel dettaglio: l’obiettivo è arrivare al 15 luglio con la fotografia puntuale delle condizioni delle scuole romane e del Lazio. Da lì partirà la ricerca di nuovi spazi: nella regione ci sono 3000 sedi scolastiche, ognuna con diverse sezioni e classi al suo interno, con 33mila classi per 700mila studenti. Raddoppiare le classi sarebbe impensabile: ne servirebbero altre 33mila.
Il dato si abbassa, considerando quelle aule abbastanza capienti da garantire il distanziamento senza ulteriori interventi, l’obiettivo è di sfruttare al massimo gli spazi comuni, come palestre e cortili, e di lavorare sui turni tra classi diverse. Un’attenzione particolare va alla pulizia degli istituti e alla vigilanza tra i locali della scuola sul distanziamento e il rispetto delle norme: per potenziare la presenza del personale ata, tra cui i bidelli, avrà contratti annuali ad hoc. Nel Lazio potrebbe arrivare un migliaio di supplenti annuali. 
 

Ultimo aggiornamento: 01:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA