La morte del padre
Zenga aveva raccontato il rapporto burrascoso con il padre Alfonso: «Non ci siamo parlati per anni, troppe incomprensioni, troppa distanza. Io ho giocato agli Europei e ai Mondiali e lui non si è nemmeno fatto sentire. Poi lui si è ammalato. Io ero a Bucarest, mi sono precipitato a Milano. È stato allora, qualche giorno prima di morire, che mi ha detto “Ti voglio bene” per la prima volta. Mi ha consegnato una lettera. Leggendola, non credevo ai miei occhi: siamo stati lontani per una vita intera e in quelle righe, mentre si preparava a salutarmi per sempre, mi diceva che lui mi era sempre stato accanto, che aveva seguito passo dopo passo la mia carriera, che si era appuntato successi e critiche, che era fiero di me e che mi voleva bene. Ero distrutto».