Sanità, quanto costa il ticket in Veneto, Fvg e Trentino Alto Adige? La base è 25 euro, ma con esami diagnostici si arriva anche a 70

Mercoledì 10 Gennaio 2024, 13:34 - Ultimo aggiornamento: 13:54

Il ticket è un deterrente per i pazienti? «No»

«Quello che possiamo dire sicuramente è che questa misura assolutamente non evita il sovraffollamento dei Pronto Soccorso. Pagare 20-30 euro non è certo un deterrente, perché spesso non vengono pagati e tocca all'azienda recuperarli ma soprattutto perché sono tantissime le esenzioni». Così all'Adnkronos Salute Fabio De Iaco, presidente della Simeu, la Società italiana di medicina emergenza-urgenza, boccia la richiesta dei medici che in Toscana hanno chiesto alla Regione che venga reintrodotto il pagamento del ticket per i codici bianchi e azzurri per evitare il sovraccarico con l'influenza e Covid.

Ma perché non funziona il ticket in Pronto Soccorso?

«È un dato di fatto che ci sono diversi problemi - risponde De Iaco - Ci sono tanti contenziosi, persone che protestano per il codice assegnato, altri che evidenziano come usciti da un Pronto Soccorso con un codice bianco poi sono andati in un altro ospedale e hanno ricevuto un colore diverso. C'è chi magari ha aspettato tante ore e non vuole pagare». C'è un passaggio fondamentale in questo meccanismo: il codice non viene dato quando un paziente entra in Pronto Soccorso ma all'uscita. «C'è un medico che in modo soggettivo decide se la persona che ha davanti è un codice bianco o verde - spiega il presidente Simeu - non è il triage a stabilirlo, è un codice di gravità infatti che viene dato alla fine e spesso molti colleghi per non avere scocciature decidono per un codice verde e non bianco, ad esempio».

Il ticket in Pronto soccorso diventa un gioco ad ostacoli

Dove tra esenzioni, il balletto tra codice bianco e verde, e poi la ricevuta solo dopo che la persona sta uscendo, fa sì che in pochi paghino. «In Piemonte dove lavoro è di 27 euro, può funzionare? Non lo so, magari per fare cassa sì ma per evitare caos e code no. Non credo si possa portare a 50-100 euro per una questione morale visto che parliamo di servizio pubblico - avverte -. Altro ragionamento potrebbe essere quello di associare al codice bianco anche il nome del medico di famiglia curante. Mi pare che in Veneto l'abbiano sperimentato. Ma - conclude - immagino la cosa possa suscitare un bel vespaio per la medicina del territorio».

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