L'anno che verrà, i probabili protagonisti del 2023: dal sogno di pace di Zelensky alle sfide dei Carlo

Venerdì 30 Dicembre 2022, 00:42 - Ultimo aggiornamento: 19:51

Matteo Maria Zuppi, il cardinale mediatore che parla con la politica

Tra gli oltre duecento vescovi italiani è sicuramente la figura rassicurante di don Matteo Zuppi, arcivescovo e cardinale di Bologna, ad essere destinata ad emergere ancora di più di quanto non sia stato nell’anno che si sta chiudendo. Facilitatore, pontiere, mediatore nato. Il 2023 sarà un banco di prova non solo per le vicende interne alla Chiesa italiana, caratterizzate dalla fase ultimativa del Sinodo dei Sinodi la cui conclusione è stata fissata da Papa Francesco nel 2024. È lì che bollono in pentola forti spinte riformiste sebbene rallentate da correnti carsiche più vicine al rigore della tradizione che non alla forza del rinnovamento. Finora il presidente della Cei ha raccolto il testimone lasciato dal cardinale Gualtieri Bassetti cercando di tenere unite le varie anime interne. Cosa non facile. Allo stesso tempo don Matteo dovrà trovare il modo di tessere un dialogo costruttivo con il governo di centrodestra di Meloni e riportare la Chiesa italiana fuori dalle secche dell’irrilevanza politica in cui è finita negli ultimi anni. Il campo privilegiato nel quale Zuppi intende rafforzare il dialogo con le istituzioni è la potentissima rete legata al welfare parallelo delle 23 mila parrocchie disseminate sul territorio. Senza di quelle la tenuta sociale dell’Italia collasserebbe e Palazzo Chigi questo lo sa bene.

Franca Giansoldati

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