L'anno che verrà, i probabili protagonisti del 2023: dal sogno di pace di Zelensky alle sfide dei Carlo

Venerdì 30 Dicembre 2022, 00:42 - Ultimo aggiornamento: 19:51

Giorgia Meloni, una novità per il Paese (destinata a durare)

L’underdog che sovverte i pronostici. E così Io Sono Giorgia ha incarnato una doppia novità nel 2022. Primo premier espressione della storia della destra e prima donna capo del governo. Meloni ha sfondato il tetto di cristallo della parità di genere e ha superato i colleghi maschi. Che ancora, non solo avversari, ma anche alleati, non se ne fanno fino in fondo una ragione. «Siamo la novità destinata a durare», è il mantra da Top Lady. E Meloni è anche la smentita a tanti luoghi comuni che ancora gravano su di lei e sulla sua compagine: straccerà la Costituzione, ci sprofonderà nel sovranismo, passeremo da Draghi a Orban, dal Pos alle vecchie lire, da Bruxelles alla Garbatella. Quanto inutile bla bla sulla nuova destra al potere e su chi ce l’ha portata, secondo una strategia di lungo periodo che è stata quella della coerenza dell’opposizione; del crearsi un profilo politico-personale in cui l’approccio pop si mescola con lo studio dei dossier; del farsi dare consigli dagli esperti sentendo anche persone non per forza della sua parte politica e segnando tutto sul proprio quadernetto (gli Appunti di Giorgia sono la nuova Agenda Draghi); del mirare più a un buon Pil che al consenso facile. Chi si aspettava un assalto sguaiato al potere non lo ha avuto. Anche perché la Top Lady, per il 2023 si è data un compito altrettanto ambizioso. Far diventare la sua attività di governo la rappresentazione pratica di una destra di conservazione moderna. Quella che un po’ era stata anticipata da Fini, ma i margini per Meloni sono più ampi.

Mario Ajello

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