La seconda vita di Bledar
La conferma della “seconda vita” di Dedja (sposato e papà di due bimbi) era arrivata agli inquirenti analizzando il suo secondo cellulare, quello usato per concordare gli incontri clandestini. Da lì è spuntato il nome del 17enne di Pieve, con cui quel pomeriggio Dedja aveva un appuntamento. Se lo smartphone della vittima è stato cruciale per mettere gli inquirenti sulle tracce del presunto killer, si spera che quello del ragazzo aiuti a chiarire movente e circostanze. Fondamentali, per chiudere il cerchio sul ragazzo sono state anche alcune immagini di videosorveglianza. E l’accesso in pronto soccorso, il giorno stesso del delitto, per farsi medicare la ferita alla mano riportata durante la colluttazione.