Nomine partecipate, Cattaneo-Scaroni a Enel, Cingolani-Pontecorvo a Leonardo. Del Fante alle Poste

Giovedì 13 Aprile 2023, 00:09 - Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 16:20

Eni, confermato Descalzi. Arriva Zafarana

di Roberta Amoruso - La sovranità energetica dell’Italia passerà dall’Eni guidata ancora da Claudio Descalzi, affiancato alla presidenza da Giuseppe Zafarana, che lascia il comando generale della Guardia di Finanza. E del resto il quarto mandato che guarda al 2026 per il manager più longevo del gruppo del Cane a sei zampe era considerato un punto fermo per un governo con l’obiettivo di creare un importante hub del gas proveniente dal Nord Africa e dal Mediterraneo verso il resto d’Europa. E dunque non c’è stata partita. Il “Piano Mattei” già tracciato doveva essere nel taccuino del premier affidato a chi quel Piano lo aveva approntato da regista, e anche da sceneggiatore, insieme alla stessa Meloni. La nuova rotta parte dai numeri di un gruppo con una vocazione ben più green di quella di nove anni fa, grazie al contributo di Plenitude, con il cuore sempre diviso tra gas e petrolio, e ben proiettato su sicurezza energetica, riduzione delle emissioni e innovazione tecnologica. L’utile di 13,3 miliardi più che triplicato rispetto a al 2021, e i 46 miliardi di valore di Borsa sono la migliore garanzia di solidità per chi deve muoversi tra i big dell’energia in Europa e deve traghettare il Paese verso la totale indipendenza dalla Russia prevista nel 2025. E allora barra dritta sulla sovranità energetica. Purché «si mantengano i piedi per terra», va dicendo da mesi Descalzi. «In chiave futura servono idrogeno verde e soprattutto rinnovabili», sostiene il numero uno dell’Eni. Ma finché tutto questo non sarà una realtà consolidata, serve il gas: «Non può scomparire domani», ma «dobbiamo importare il nostro, quello per cui Eni ha investito». E visto che molto metano arriverà con i rigassificatori, «sono cruciali le infrastrutture» e le nuove tecnologie. Quanto al generale Zafarana, metterà al servizio dell’Eni i 42 anni passati nella Guardia di Finanza, dove ha ricoperto incarichi operativi e di stato maggiore prima di arrivare alla guida del Corpo. Comandante generale dal 2019, il suo mandato sarebbe scaduto a maggio, dopo la proroga annuale decisa da Mario Draghi.

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