Matteo Messina Denaro morto, il boss aveva 61 anni: era malato di ​tumore al colon. In ospedale nipote, figlia e sorella

Lunedì 25 Settembre 2023, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 09:29

Chi era

Uno dei latitanti più temuti del mondo, presenza fissa nell’elenco stilato dal Viminale sui ricercati di massima pericolosità ai quali danno la caccia le forze dell’ordine italiane, la primula rossa di Cosa nostra è stato capo del mandamento di Castelvetrano e per decenni si è imposto come uno dei capi assoluti della mafia. Nato a Castelvetrano (Trapani) nel 1962, nella valle del Belice, lavorava come fattore insieme al padre. Il suo padrino di cresima è Antonino Marotta, ex affiliato alla banda di Salvatore Giuliano. Soprannominato “U siccu”, il magro, o anche “Diabolik”, Messina Denaro, che a vent’anni è il pupillo di Totò Riina, inizia la scalata criminale nel 1989, quando viene denunciato per associazione mafiosa per la partecipazione alla faida tra i clan Accardo e Ingoglia di Partanna. Due anni dopo uccide Nicola Consales, proprietario di un albergo di Triscina, che si è lamentato con una sua impiegata, all’epoca amante di Messina Denaro, di «quei mafiosetti sempre tra i piedi».

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