Venezia. «Io prigioniero fra sette ponti, basterebbe una rampa per uscire». La storia del 27enne Marco, in carrozzina tra le calli

Martedì 6 Febbraio 2024, 00:30 - Ultimo aggiornamento: 16:45

BUDGET RIDOTTO

Lo ha messo nero su bianco la stessa assessora ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, rispondendo a una mail di Marco, in occasione della recente temporanea interruzione dell’approdo di Ca’ Rezzonico per un cantiere. E qualche giorno dopo - per un gioco beffardo del destino - Marco si è fatto male, proprio in uno di questi spostamenti tortuosi per andare a sostenere un esame universitario: nelle operazioni di sbarco da un motoscafo della Sanitrans, complicate dal moto ondoso di San Basilio, si è storto una caviglia.
Storia emblematica di diritti negati, quella di Marco. La sua caviglia è ancora dolorante, anche se in via di guarigione. Lui minimizza l’infortunio. Pacato e ironico, non è tipo da arrabbiarsi facilmente. Ma quei venti giorni senza vaporetto e soprattutto le risposte arrivate da Comune e Actv, a cui pure aveva scritto, lo hanno convinto a rendere pubblica la sua storia per sostenere la causa di una città accessibile. «Non hanno capito il senso delle mie mail - spiega - Io lamentavo di non essere stato avvisato di questa sospensione di un servizio per me essenziale e chiedevo una soluzione diversa. Mi hanno risposto che i lavori sarebbero finiti nei tempi e che per le rampe non ci sono i soldi. Come se esagerassi, senza nemmeno chiedermi scusa...».

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