Spionaggio di politici e vip «Notizie utili per il Copasir». E spunta anche Brugnaro

Lunedì 4 Marzo 2024, 08:56 - Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 07:44


IL NODO


Ma l'inchiesta - condotta dal nucleo valutario della Guardia di Finanza - non verte solo sulla fuga di notizie, coperte da segreto e arrivate ai giornalisti. Ci sono tre episodi di abuso d'ufficio che destano più preoccupazione perché sarebbe stato lo stesso Laudati, in concorso con Striano, ad aprire dei dossier pre-investigativi sfruttando informazioni acquisite in modo non ortodosso da soggetti in qualche modo "interessati" o comunque non classificabili come "fonti qualificate. In un caso per «procurarsi un ingiusto vantaggio patrimoniale», si legge nelle carte, negli altri due casi per «procurare ad altri un danno intenzionalmente». Tra i soggetti "presi di mira" dal magistrato c'è anche Gabriele Gravina. Laudati e Striano avrebbero «favorito intenzionalmente un danno» al presidente della Federcalcio, «ipotizzando attività illecite poste in essere da Gravina». I due «provvedevano a formare un atto» firmato da Laudati e trasmesso il 23 marzo scorso da Melillo al procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi, «in cui attestavano falsamente che la fonte di innesco dell'attività investigativa erano "elementi informativi provenienti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno", quando invece l'origine dell'atto erano le informazioni ottenute da Emanuele Floridi, attraverso gli incontri promossi dallo stesso Laudati e concordati con Striano». Floridi è un lobbista con vari interessi nel mondo del calcio e dei diritti tv. Ha avuto ben quattro incontri nel 2022 (il 9, il 17, il 24 maggio e il 17 giugno) con tre finanzieri, compreso Striano. Gli inquirenti stanno cercando di chiarire in che rapporti Floridi (non indagato) fosse con il pm della Dna, chi abbia fatto da tramite tra loro, per conto di chi agisse il lobbista e per quali ragioni Gravina dovesse essere screditato a tutti i costi, fino a indirizzare "ad arte" un'inchiesta penale nei suoi confronti aperta dalla Procura capitolina. Da accertare anche se ci siano gli estremi della calunnia ai danni del presidente della Figc. Tra i dossier su cui Laudati aveva sollecitato indagini della Dna, abusando secondo l'accusa del suo ruolo, c'è anche quello in cui ipotizzava che Luigi L. fosse protagonista di attività di riciclaggio legate al clan Mallardo sulla base delle segnalazioni di un suo "nemico", indagato a Napoli per esercizio arbitrario delle proprie ragioni.

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