Dieci anni in picchiata: 25mila giovani in meno nelle scuole trevigiane

Giovedì 11 Gennaio 2024, 09:41

Rivoluzione alle porte

Una rivoluzione fatta di scuole vuote e di centri servizi per anziani sempre più pieni, e tra l’altro sempre più costosi. Alla base del fenomeno c’è innanzitutto il pesante inverno demografico. Se da una parte ci sono le culle vuote, dall’altra vanno aggiunti circa 7mila trevigiani che ogni anno continueranno a spostarsi quasi equamente, come confermano le previsioni, verso altre regioni e verso Paesi stranieri. Il profilo in prospettiva è quello di una provincia con una popolazione via via più ridotta e più anziana, sempre più spesso con anziani soli. La perdita dei giovani dopotutto non può essere indolore. A livello complessivo la provincia di Treviso è arrivare a contare fino a 7mila abitanti in meno rispetto ad oggi: dagli attuali 876mila abbondanti, nel 2042 si scenderà sotto quota 870mila. Con un sensibile aumento degli over70: le previsioni dicono che nei prossimi vent’anni passeranno dai 106mila di oggi a oltre 157mila. Per un aumento di fatto del 50%. Con picchi tutt’altro che trascurabili. Gli anziani con più di 90 anni andranno praticamente verso il raddoppio: da 12mila a quasi 21mila previsti nel 2042. «Le previsioni sul futuro demografico restituiscono tendenze difficilmente controvertibili - specificano dall’Istat facendo il quadro generale - in crescita le famiglie ma con un numero medio di componenti sempre più piccolo. Meno coppie con figli, più coppie senza: entro il 2042 solo una famiglia su quattro sarà composta da una coppia con figli, più di una su cinque non ne avrà». Gli effetti non saranno uguali in tutto il territorio. Su questo fronte sembra prendere forma un nuovo “addio” alla campagna per riversarsi in città. Mentre interi quadranti della provincia hanno già iniziato a spopolarsi, a partire dalla fascia pedemontana, la città di Treviso continuerà a crescere. E in modo piuttosto sostenuto. Nei prossimi vent’anni il totale dei cittadini residenti nel capoluogo crescerà da 86mila a oltre 89mila. Insomma, si andrà verso la quota simbolica dei 90mila abitanti. Anche qui i giovani caleranno, con la necessità di rivedere le strutture scolastiche e i servizi collegati. Ma il recupero, stando a quanto indica l’Istat, sarà decisamente più perentorio. Oggi il capoluogo conta quasi 138mila giovani con meno di 19 anni. Ci saranno dieci anni di calo: fino a poco più di 133mila. Poi arriverà la svolta, si spera, con una ripresa che porterà ad avere nel 2042 più giovani di oggi. Va da sé che invece gli anziani continueranno ad aumentare in modo costante, anche se meno impetuoso rispetto ad altri territori: da 12mila a quasi 16mila over75 nel giro di vent’anni.

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