Il rinvio a giudizio e il tutore
Il 9 luglio 2020 Piazzolla viene rinviato a giudizio dal gup di Roma per circonvenzione di incapace continuata e aggravata. Gli avvocati Michele e Alessandro Gentiloni Silveri, che assistono i familiari di Gina Lollobrigida, esprimono "soddisfazione per la decisione". A fine 2021 Andrea Milko Skofic promuove un’azione legale per chiedere un tutore che gestisca gli aspetti ordinari e i beni della madre. L’1 ottobre la Cassazione convalida il decreto di apertura dell'amministrazione di sostegno per Gina Lollobrigida ma solo per la parte economica: i giudici ritengono che l’attrice sia in grado di prendere da sola le sue decisioni per la vita quotidiana, ma non quelle che riguardano la gestione di soldi, società e immobili. Pur escludendo una situazione di "infermità mentale derivante da patologie psichiatriche", i periti medici evidenziano "un indebolimento della corretta percezione della realtà" e uno stato di "vulnerabilità" che rende "possibile l'altrui opera di suggestione". Una decisione, quella del tutore, che non piace all’artista, che si definisce "amareggiata ma non rassegnata".