​Venezia, l'aeroporto cresce nonostante la tassa in più

Sabato 27 Gennaio 2024, 10:30

LA CONCORRENZA


Marchi ha annunciato la nuova iniziativa il giorno in cui Ryanair ha posizionato un aereo nello scalo di Ronchi dei Legionari a Trieste aprendo cinque nuove rotte; decisione che segue quella dell'ottobre scorso quando la compagnia irlandese ha tagliato uno dei quattro aerei che fanno base a Venezia spostandolo in Spagna e in Portogallo. Ryanair ora è andata anche a Trieste perché l'aeroporto, oltre a non applicare la tassa di 2,50 euro, grazie alla Regione Friuli Venezia Giulia ha anche tolto l'altro balzello da 6,50 euro, un'addizionale comunale che viene applicata a tutti gli scali italiani; Trieste, però, fa parte di una regione a statuto speciale e quindi può permettersi di fare questa concorrenza a Venezia. Save, assieme a Ryanair, Wizz Air, EasyJet e Volotea, aveva presentato ricorso e lo aveva perso contro la tassa d'imbarco del Comune di Venezia ed ora è in attesa che il Consiglio di Stato si esprima sull'appello. «Adesso che Trieste si presenta senza le due tasse, pure Wizz Air, EasyJet e Volotea potrebbero decidere di andare a investire in Friuli invece che potenziare Venezia» ha detto ieri Enrico Marchi secondo il quale «Venezia sta crescendo, è vero, ma non come avrebbe potuto senza la tassa comunale. Per una compagnia low cost 9 euro di tasse (2,50 più i 6,50 di addizionale nazionale ndr.) incidono molto su biglietti da 30 o 50 euro. Chiaro che per le compagnie intercontinentali, i cui biglietti costano di più, l'incidenza dei balzelli è molto minore». Il Marco Polo, insomma, secondo Save sta perdendo opportunità di far crescere ulteriormente il traffico: «Il Comune di Venezia pensa a prendersi i soldi e del resto del Veneto non si cura, ma dovrebbe tener conto che il 40% dei passeggeri che arriva a Tessera è diretto a Venezia» continua il presidente di Save.


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