«Se mi volete bene, smettete di chiedermi di mettermi al pianoforte e suonare.
Morto Ezio Bosso, addio al pianista che ha commosso l'Italia: aveva 48 anni. Aveva una malattia neurodegenerativa
Ezio Bosso, quando la malattia imprigiona il corpo: di cosa soffre il pianista e le novità della ricerca
Era una malattia terribile, di quelle che possono imprigionare il talento e l’anima nel corpo. Tante le ipotesi. Inizialmente si è parlato di Sclerosi laterale amiotrofica (SLA), ipotesi poi smentita. Quello che sappiamo del musicista torinese è che la diagnosi è arrivata nel 2011 dopo un intervento per tumore al cervello. Questa malattia oggi ha compromesso l’uso delle sue mani. C’è chi ha ipotizzato una malattia autoimmune, come la neuropatia motoria multifocale che colpisce i nervi motori, quelli che trasmettono i segnali dal sistema nervoso centrale ai muscoli.
I sintomi sono molto simili a quelli della Sla, come gli spasmi muscolari. I primi problemi iniziano spesso a livello di avambraccio e mano, a volte in punti specifici come il polso o le dita. Nel 2011 Bosso affrontò un delicato intervento chirurgico per la sua malattia neurodegenerativa con cui convive. Ma non si è fermato. Con disciplina e passione ha continuato ad avvicinare il pubblico alla musica classica.