La scelta del couchsurfing era arrivata dopo l’ostello. Con un divano letto, messo a disposizione tramite l’applicazione online da chi ha voglia di ricevere ospiti, speravano di risparmiare in tre almeno un centinaio di euro a notte. Per tre studenti tedeschi in visita a Roma, due appena diciottenni e un terzo non ancora maggiorenne, invece, l’accoglienza offerta da un quarantenne romano si è rivelata un incubo: i tre ragazzi sono stati storditi con cocktail corretti da sostanze narcotizzanti e molestati sessualmente mentre dormivano. Palpeggiamenti e carezze inopportune, riservate la prima, e per fortuna ultima notte, in cui hanno alloggiato in casa del molestatore, in un elegante appartamento in zona piazza Re di Roma. Per l’uomo è scattato l’arresto per violenza sessuale aggravata sia dall’età delle vittime, in particolare il minorenne, sia per l’inganno dell’aperitivo corretto da benzodiazepine.
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Venerdì 31 Luglio 2020 di Adelaide PierucciIl padrone di casa aveva ricevuto con allegria i tre ragazzi. «Oggi giornata al mare. Vi accompagnerò io, il mare di Roma è stupendo», li ha allettati con il bagno e la tintarella a Ostia. La sera, un nuovo invito. «Cenerete qui», li invita sfoderando subito una spaghettata. «Siamo romani, ci teniamo alla cortesia». Durante la cena poi versa a più riprese alcolici nei bicchieri dei tre giovani. Loro non avvertono subito il senso di stordimento. Ma poi piombano a dormire nei rispettivi letti. Uno di loro si sveglierà con le mani del quarantenne addosso. Un altro racconterà di aver sognato di essere stato abusato. «Avevo la sensazione di dormire - ha spiegato ai carabinieri - ma nello stesso tempo mi sembrava di vivere un incubo reale. Non avevo nessuna forza di reagire». I tre giovani a quel punto hanno preso zaini e valigie e sono scappati, per chiedere aiuto in strada. Il primo intervento è stato dei carabinieri di piazza Dante. Non è stato difficile per i militari risalire all’abitazione del presunto maniaco: i tre avevano annotato l’indirizzo sui loro smartphone. Anche se l’uomo, evidentemente in via preventiva per allontanare da sè sospetti, si era registrato al Couchsurfing, il servizio online di scambio di ospitalità, con generalità false, in particolare con un diverso cognome.