Rifiuti, il Tmb Aprilia raddoppia il ciclo: duemila tonnellate andranno al Rida

Domenica 6 Ottobre 2019 di Francesco Pacifico
Rifiuti, il Tmb Aprilia raddoppia il ciclo: duemila tonnellate andranno al Rida
In molti quartieri della Capitale i cumuli di spazzatura stanno crescendo sui marciapiedi. Il primo passo della nuova gestione dell’Ama guarda all’accordo per un ampliamento dell’intesa con l’impianto di trattamento di Rida, che dovrebbe accettare 2mila tonnellate di rifiuti a settimana. EGiovi, vale a dire Malagrotta, il 15 ottobre, tornerà a lavorare oltre mille tonnellate al giorno e, dunque, questa doppia mossa nelle speranze dei vertici dell’Ama e di Roma Capitale dovrebbe allontanare lo spettro di una nuova crisi dei rifiuti. Ma il vero problema è la discarica, visto che Colleferro chiude a fine anno: ad oggi alla pressioni del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che ha parlato della necessità di un «centro di stoccaggio per due o tre anni», e al piano regionale dei Rifiuti, che indica che, per ottenere l’autosufficienza, Roma deve dotarsi di una discarica, il Campidoglio non risponde.

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Ieri ha fatto trapelare che dietro il parere negativo al piano regionale dei rifiuti già inviato da Roma Capitale non c’è l’intenzione di andare allo scontro. Mercoledì quando ministro, sindaca e governatore si vedranno si andrà alla resa dei conti. In attesa di capire quali saranno gli indirizzi dell’azionista (il Comune), a via Calderon de la Barca si studiano le misure per evitare di tornare in emergenza. Il direttore operativo Massimo Bagatti venerdì ha incontrato il patron della Rida di Aprilia, Fabio Altissimi, e già da domani Ama potrà conferire nel Tbm mille tonnellate in più di indifferenziato a settimana, arrivando ai 2mila previsti dal contratto.

Nelle scorse settimane l’impianto ha ridotto l’attività, lavorando prima 500 e poi mille tonnellate, finendo nel mirino della sindaca Virginia Raggi come degli ex amministratori dell’azienda. Sempre nell’ottica di avere maggiori sbocchi nei prossimi giorni la municipalizzata ha deciso di rinviare la manutenzione al proprio Tmb di Rocca Cencia, sempre più vicino al collasso. Parallelamente l’azienda sta studiando come riorganizzare il servizio: più uomini e più camion nella zona Nord della città, quella che insieme al II municipio sta scontando di più gli imbuti sui conferimenti, rafforzamento del centro di trasbordo di Saxa Rubra, ulteriori spazzatrici, addetti alla pulitura dei cassoni trasferiti sulle attività di raccolta.

Ma soprattutto Ama si appresta a chiedere un tavolo sindacale per poter aumentare i turni domenicali per ripulire la città dopo la movida del weekend. Ama guarda anche a una riorganizzazione societaria dopo la fragorosa uscita del vecchio Cda. Venerdì si è insediato ufficialmente il nuovo amministratore unico, Stefano Zaghis, militante grillino molto vicino alla sindaca. Il manager ha tenuto negli uffici di via Calderon del la Barca una lunghissima riunione con i dirigenti dell’azienda, che ha lasciato molto perplessi i presenti. E non soltanto perché a ognuno ha chiesto una parola, un termine con il quale identificare la missione di Ama, per poi scriverle su una lavagna. Lunedì è previsto un nuovo round con i dirigenti, che dovranno presentarsi con una relazione sulle proposte per rilanciare Ama e sui loro «desiderata». Zaghis, apparso ottimista sul futuro, ha espresso pochi concetti ma molti chiari.

In primo luogo, ha spiegato che l’azienda deve «essere la stessa cosa» del Comune.
Un riferimento non soltanto al bilancio 2017 la cui mancata approvazione ha portato alle dimissioni degli ultimi due Cda, ma anche alle strategie da seguire. Il Campidoglio, infatti, ha bocciato sia il tentativo di abbassare i livelli di differenziata (dal 70 al 55 per cento) sia il maxi tritovagliatore mobile da 800 tonnellate. Il bilancio poi «non è un problema», come non lo è la posta dei 18,3 milioni per i servizi cimiteriali che i suoi predecessori si sono rifiuti di svalutare come richiesto dallo stesso Comune. Riprende forma l’ipotesi - lanciata senza risultati sia a Lorenzo Bagnacani sia a Paolo Longoni - di far inserire a Ama quel credito nel fondo delle voci da svalutare e poi aprire un contenzioso tra le parti. Sempre Zaghis ha annunciato un nuovo reclutamento tra i manager, accenno che fa pensare a un repulisti. Dalla Uilt Alessandro Bonfigli denuncia che «l’ultimo cda ha chiuso il progetto Talent nel modo peggiore: promuovendo senza criteri i partecipanti».
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