Fregene, maxi rissa con feriti. Un papà: «Mio figlio rovinato da quelle bestie, gli hanno rotto naso e denti e rischia un occhio»

Ragazzi massacrati dal branco, la questura pronta a chiudere il locale Saint Tropez

Giovedì 13 Aprile 2023 di Mirko Polisano
Fregene, maxi rissa con feriti. Un papà: «Mio figlio rovinato da quelle bestie, gli hanno rotto naso e denti e rischia un occhio»

La Questura sta predisponendo il provvedimento di chiusura. Non è ancora stata decisa la durata ma il Saint Tropez dovrà interrompere l'attività. Per gli inquirenti sarebbe solo questione di ore. Lo stabilimento paga per la rissa scoppiata sulla spiaggia e poi proseguita sul lungomare di Fregene nel pomeriggio di un «lunedì dell'Angelo» da dimenticare per il centro balneare.

L'articolo 100 del Testo unico di pubblica sicurezza stabilisce la possibilità di sospendere la licenza di un esercizio nel quale siano avvenuti gravi disordini e qualora si ripetano i fatti la licenza può essere revocata. «Ieri mattina abbiamo fatto il punto con Commissariato, Carabinieri e Polizia locale dichiara il sindaco Esterino Montino non risultano autorizzazioni per quell'evento per il quale avremmo potuto predisporre un servizio di controllo. Anche noi siamo orientati a un provvedimento di chiusura. Poi faremo un incontro con i gestori, il rispetto delle regole deve valere per tutti, in particolare sul demanio marittimo».

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Quel far west sul lungomare con decine di ragazzi che si picchiavano senza intervento delle forze dell'ordine ha indotto a una stretta generale. «Pensiamo a un team anti-movida della polizia locale con pattuglie in borghese che dovranno svolgere controlli sulla manifestazioni aggiunge il vicesindaco Ezio Di Genesio Pagliuca coordinati con le forze dell'ordine procederanno a verifiche per garantire l'ordine pubblico ma anche quelle attività che invece rispettano le norme». Intanto ieri i tre ragazzi finiti in ospedale, Andrea, Damiano e Matteo tutti residenti a Fregene e figli di famiglie note, sono tornati a casa. Non c'è stato bisogno di nessuna operazione neanche per Matteo, quello dei tre ventenni che ha avuto la peggio.


LA FAMIGLIA
«Mio figlio è tornato a casa massacrato racconta il padre Massimo, titolare di uno storico stabilimento di Fregene setto nasale e zigomo fratturato, occhio tumefatto con punti di sutura sul sopracciglio, denti rotti. Ha dolori ovunque, è stato pestato con un accanimento inaudito. La sua unica colpa è stata quella di passare in quel momento sul lungomare dove era scoppiata la rissa. Siamo provati, mia moglie piange da due giorni, l'altro mio figlio più piccolo è traumatizzato. Stiamo preparando una denuncia insieme ai genitori degli altri due ragazzi pestati». Una violenza animalesca come prova un video girato sul lungomare. Quando i vigilantes mandano fuori i contendenti il combattimento si sposta sul lungomare. Andrea e Damiano sono inseguiti e colpiti da almeno sette uomini, età 26-27 anni, alti, robusti, picchiano chiunque gli capiti a tiro ma in particolare i due amici. Calci, pugni, ginocchiate al volto, indossano felpe, tute e scarpe da ginnastica, più che da una festa sembra che escano da un palestra di arti marziali. Della banda fanno parte anche un gruppo di ragazzine, anch'esse cattive e aggressive, riprese mentre picchiano con colpi alla testa uno dei giovani e la sua ragazza. «Oltre agli aggressori allargheremo il tema della responsabilità anche agli organizzatori dell'evento», dichiara Massimiliano Gabrielli, il legale delle famiglie che segue anche il caso della strage nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo. Sei, le vittime: morire giovanissimi durante una festa. Poteva accadere anche a Fregene.

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Ultimo aggiornamento: 09:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA