ViU, venticinque anni di università tra cambiamenti climatici e storia

Venerdì 4 Dicembre 2020
ViU, venticinque anni di università tra cambiamenti climatici e storia
L'ANNIVERSARIO
«Siamo una piccola Onu. Un luogo di dialogo e di studi. Un punto di riferimento in questo mondo oggi sconvolto dalla pandemia. Siamo tante università che hanno fatto una scelta di collaborazione planetaria. Umberto Vattani, una brillante carriera di ambasciatore alle spalle, è il presidente della Viu, la Venice International University, sull'isola di San Servolo, che si avvia a festeggiare il suo 25. compleanno.
La Viu può essere intesa ccme l'università delle università perchè composta da un think tank formato da venti atenei (Boston College; Duke; European University di San Pietroburgo; la canadese INRS-Université de la Recherche: Korea; la belga KU Leuven; la tedesca Ludwig Maximilians; la sudafricana Stellenbosch; Tel Aviv (Israele); Tsinghua (Cina); le italiane Ca' Foscari; Padova; Tor Vergata-Roma; Iuav; Bordeaux (Francia) Losanna (Svizzera); Exeter I (Gran Bretagna); Lubiana (Slovenia); Waseda (Giappone). Inoltre fanno parte della Viu anche il Cnr delle Ricerche e la Città Metropolitana. «Abbiamo un ottimo rapporto anche il Comune testimoniato dalle parole del sindaco Luigi Brugnaro - esordisce Vattani - che ci ha espresso tutta la sua vicinanza e la volontà di collaborare insieme per nuovi progetti essenziali per questa città». Per l'occasione oggi - 4 dicembre - si terrà una tavola rotonda online via Zoom tra le Università partner. La Viu è nata nel dicembre 1995 per volere di Carlo Azeglio Ciampi che l'ha guidata fino al 2001, quando ne è divenuto presidente lo stesso Vattani. «Raccogliamo le intelligenze di tutto il mondo - continua l'ambasciatore - Siamo in trattativa con l'ateneo di Cracovia e ci piacerebbe che entrassero a far parte della nostra università anche enti del Sudamerica o dell'India».
LE AREE TEMATICHE
Ma quali sono gli àmbiti di intervento della Viu? «Sono molti i temi che vengono affrontati - spiega Vattani - le nuove sfide globali all'indomani di questa tragica pandemia; lo sviluppo sostenibile; i cambiamenti climatici e la sicurezza nell'energia, nell'alimentazione e nelle risorse idriche; lo studio sull'invecchiamento delle popolazioni; la crescita urbana; l'innovazione e le tecnologie; l'etica globale e i diritti umani; la tutela del patrimonio culturale, tangibile e intangibile. Tutti temi che caratterizzano la nostra azione didattica ed educativa con studenti provenienti da tutto il mondo e che qui iniziano a conoscere Venezia. E se questa pandemia ci ha fatto capire qualcosa in più è che solo lottando insieme si può vincere anche la solitudine. È una lezione importante che ci fa ben comprendere come dobbiamo investire sui temi della salute più che su quello degli armamenti... in una battuta».
VENEZIA
E in tutto questo Venezia non è solo ponte, ma è luogo di scambio di culture, palcoscenico per fare gioco di squadra anche per nuovi e importanti successi in ambito scientifico e sociale. I programmi di studio vengono definiti in maniera collegiale dal Cda della Viu e dal Consiglio Accademico presieduto dal decano, Carlo Giupponi. I corsi sono tenuti in lingua inglese da professori provenienti dalle Università che compongono la Viu. «È chiaro e lo riconosco - conclude Vattani - tutti questi atenei ci fanno pensare ad una sorta di Nazioni Unite ed è così che vogliamo pensarla. A questo proposito il nostro vuole essere un messaggio per Venezia: puntare all'Onu». Parola di diplomatico.
Paolo Navarro Dina
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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