«Via i commissari dal Consorzio»

Mercoledì 24 Luglio 2019
«Via i commissari dal Consorzio»
IL MOSE
VENEZIA La gestione commissariale del Consorzio Venezia Nuova ha fatto il suo tempo e sarebbe arrivato il tempo che arrivi alla sua conclusione, dopo cinque anni abbastanza controversi dal punto di vista della gestione. È la conclusione cui sono arrivati moltissimi parlamentari, soprattutto del Movimento 5 Stelle e del Pd e anche il provveditore alle Opere pubbliche Roberto Linetti. Quest'ultimo aveva lanciato un pesante attacco ai commissari in una lettera al ministro Danilo Toninelli (anch'egli dubbioso) spiegando che la gestione commissariale del Consorzio ha portato, dopo cinque anni, al «fermo dei cantieri», con la «curva di produzione precipitata» e il rischio, a fronte di un Cvn ridotto a una «scatola vuota», di ritrovarsi anche senza responsabili per l'«eventuale malfunzionamento del sistema Mose».
L'ATTACCO
Ieri, con un'interrogazione urgente, il tema lo ha posto il deputato di Fratelli d'Italia Luca De Carlo, il quale senza mezzi termini ha parlato di costi di gestione altissimi, ritardi nella progettazione, consulenze affidate a esterni anziché al personale qualificato interno.
«Siamo al quinto anno di amministrazione straordinaria - attacca - e una relazione prodotta dalla commissione interministeriale (composta dalla Prefettura di Roma, dal Mit e dall'Anac) evidenzia costi di struttura del Consorzio per oltre 37 milioni di euro, costi che avrebbero dovuto essere coperti con il compenso già previsto per il concessionario Cvn e non con il denaro destinato al pagamento delle opere e delle imprese che le hanno realizzate».
I RITARDI
Il parlamentare raccoglie poi le segnalazioni delle rappresentanze sindacali che evidenziano il sottoutilizzo delle qualificate risorse umane interne, a fronte di un deciso utilizzo di costose consulenze esterne; infine, c'è un grave mancato rispetto dei crono-programmi presentati e una scarsa produzione di progetti, accentuatisi gravemente proprio durante la gestione commissariale.
De Carlo chiede quindi al Ministro dei Trasporti e al Ministro degli Interni quando verrà a cessare la onerosissima amministrazione straordinaria, visto che ogni amministratore ha un costo più che triplo rispetto allo stipendio corrente di un dirigente generale dello Stato e se, vista la scarsa efficienza, non sia il caso di procedere alla sostituzione degli attuali amministratori con nuove figure che abbiano maturato esperienza manageriale in aziende o nella direzione e gestione diretta dei lavori pubblici dello Stato, in tema specifico di difesa idraulica o opere marittime».
LAVORI AL MINIMO
In un grafico diffuso qualche mese fa dall'onorevole dem Nicola Pellicani l'andamento dei lavori è chiarissimo: dopo l'arrivo dei commissari, gli importi degli stati di avanzamento lavori precipitano, da 487 milioni (2015) a 318 milioni (2016), 156 milioni (2017), 90 milioni (2018). E lo stesso provveditore alle Opere pubbliche, Roberto Linetti, lamenta, da tempo, la lentezza del Consorzio, segnalata anche dai lavoratori in stato di agitazione.
IL MINISTRO INTERVENGA
«Mi chiedo cosa aspetti il Ministro Toninelli a intervenire - conclude De Carlo - commenta De Carlo - è inutile che il Movimento 5 Stelle parli continuamente di lotta agli sprechi, di battaglia alla casta, di tutela del lavoro quando il suo ministro mantiene in vita una situazione evidentemente inefficiente e che grava in maniera pesante sulle casse dello Stato, e quindi sulle tasche di noi cittadini. Li vediamo fare il raffronto costi-benefici per qualunque cosa, dalla Tav alla lista della spesa, e per una struttura che produce pochissimo e costa moltissimo non alzano un dito».
M.F.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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