Smog in calo, ma gli ambientalisti chiedono soluzioni rapide

Lunedì 25 Febbraio 2019
Smog in calo, ma gli ambientalisti chiedono soluzioni rapide
INQUINAMENTO
VENEZIA Inquinamento al centro degli interessi delle associazioni cittadine. Dopo l'impennata delle polveri sottili, sabato e ieri i valori sono scesi sotto i limiti di legge, complice il vento. Quanto basta per avere probabilmente scongiurato l'allerta rossa e ulteriori limitazioni al traffico. Ma in attesa del bollettino di oggi dell'Arpav, che potrebbe riportare al livello verde le misure antismog, l'attenzione rimane alta. Ieri, davanti a circa cento persone a San Leonardo sette realtà (Giovani Veneziani, Garanzia Civica, Masegni&Nizioleti, Venessia.com, Venice calls, Generazione90, Legambiente Venezia, Italia Nostra) hanno presentato Me manca l'aria - Cosa Respiriamo?.
«È il secondo appuntamento dopo la manifestazione del 15 dicembre scorso - ha spiegato Andrea Gusso, di Garanzia Civica - perché l'idea è dare continuità a questo argomento». Sul palco si sono alternati Gianni Darai di Assonautica, il medico Cristiano Samueli e Salvatore Patti dell'Arpav. «A Venezia è possibile correre ai ripari - ha spiegato Gianni Darai, consigliere di Assonautica - visto che l'inquinamento per il 44% è dovuto ai mezzi motorizzati. Potremmo usare tecnologie più innovative, elettriche, come nel Nord Europa, o carburanti come gpl e metano al posto dei fossili». Altre due proposte riguardano l'adozione di motori ibridi e la costruzione di colonnine per l'elettricità negli spazi dei taxi: «L'amministrazione dovrebbe incentivare questi sistemi bloccando in Canal Grande chi non abbia l'elettrico. I maggiori costi si ammortizzerebbero». Così facendo, si limiterebbero i danni derivanti dall'inquinamento, che il medico Cristiano Samueli ha raccontato: «Per quanto riguarda Pm2,5 e Pm10, ci sono studi che riportano 9milioni di morti, di 91mila in Italia all'anno. Stiamo parlando di problemi elevati. Le patologie sono prevalentemente broncopolmonari, ma più le particelle sono piccole e più vanno in profondità».
Questo produce effetti soprattutto sui più piccoli: «Questi soggetti sono molto più sensibili, fino ai 12 anni il volume di aria che si inspira è 4 volte quello dell'adulto. Gli effetti sono cronici (bronchite, asma), con costi notevoli, visto che studi spiegano come i costi impattino per il 6,2% del Pil mondiale e per il 6% di quello europeo. Oltre a questo la mortalità da inquinamento impatta per 20mila caso sull'apparato cardiovascolare, per 3200 casi su eventi respiratori e 3000 legati al tumore polmonare. Un altro fatto è che l'inquinamento impatta su eventi coronarici, cardiovascolari, ma pare anche abbia effetti degenerativi come l'Alzheimer». Patti dell'Arpav ha invece spiegato come sia necessaria «l'adozione di misure non emergenziali, ma strutturali, nonostante la pianura padana, per sua conformazione geologica, non favorisca il rientro nei limiti». Infine è stato consegnato il periodico Me manca l'aria in anteprima.
Tomaso Borzomì
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci