Sigilli all'hotel che nasconde i clienti

Sabato 15 Maggio 2021
Sigilli all'hotel che nasconde i clienti
SICUREZZA
MESTRE Un porto sicuro per chi ha qualcosa da nascondere. L'hotel Giovannina di via Dante, infatti, offriva ai suoi clienti un optional che nessun albergo di lusso avrebbe potuto garantire: l'invisibilità. Niente registri delle presenze, niente comunicazioni alla questura sugli ospiti in entrata. Le norme antiterrorismo, da anni ormai, impongono a tutte le strutture ricettive di fornire i dati dei clienti. Il Giovannina, invece, era una zona franca: e così era diventato un ottimo rifugio per spacciatori, per ricercati o per prostitute. Ieri mattina è scattata la retata dei carabinieri, che per mesi hanno raccolto le informazioni e le segnalazioni dei residenti, esasperati dal giro di clientela dell'albergo. Quello che hanno trovato è una struttura totalmente fuori dalle regole: motivo per coi è scattato il sequestro.
L'ISPEZIONE
I militari sono approdati in massa: nucleo radio mobile, ispettorato del lavoro, Nas. Il titolare, K.R.I, 38 anni, bengalese, è stato denunciato e multato per un totale di sanzioni amministrative da 72mila euro. I militari hanno passato palmo a palmo tutte le stanze, trovando numerose violazioni in materia di sicurezza e igiene dei luoghi di lavoro tra sporcizia, degrado, carenze strutturali, puzza in ogni stanza, la mancanza delle più elementari condizioni di sicurezza, condizioni igienico sanitarie praticamente inesistenti per un posto di lavoro (sette i dipendenti accertati), assenza di mezzi antincendio, cavi elettrici scoperti.
Nessuna valutazione dei rischi, informazione e formazione dei lavoratori, nessuna dotazione presidi sanitari, nessuna revisione degli impianti, nessuna insegna (obbligatoria per legge) esposta. Data la situazione, si è proceduto al sequestro preventivo.
REGISTRI FANTASMA
Ma il peggio doveva ancora venire. Perché la violazione più grave è appunto quella di aver omesso di comunicare i dati degli alloggiati. All'interno dell'hotel i militari hanno trovato una quindicina di ospiti, tutti stranieri, nessun turista. L'ultimo arrivato, infatti, alloggiava nell'hotel da almeno due settimane. Uno degli ospiti, cittadino albanese, oltre a non essere registrato, aveva a proprio carico una misura cautelare di divieto di dimora nella provincia di Venezia. Grazie all'hotel, poteva continuare a girare indisturbato in città. Ma non è finita: secondo i carabinieri, questa forma di alloggio protetta sarebbe stata l'ideale per i pusher di via Piave. Motivo per cui si stanno facendo ulteriori accertamenti sui clienti e capire se siano coinvolti in traffici precisi.
LE RECENSIONI
Sembra impossibile, eppure qualcuno quest'hotel lo prenotava veramente, salvo poi pentirsene amaramente. Le recensioni, tra Tripadvisor e Google, sono impietose: «Siamo scappati al mattino, un dormitorio squallido inaccettabile», «ci avevano garantito che il parcheggio di fronte all'albergo era gratuito, e invece ci siamo trovati con una multa da 18 euro». Decine e decine così, fino a un inevitabile: «All'hotel non ci sono stato, ma lì intorno si può comprare il fumo ovunque».
Davide Tamiello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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