Senza traffico i canali tornano chiari come ruscelli

Lunedì 16 Marzo 2020
CANALI COME RUSCELLI
VENEZIA Se il primo effetto dei decreti e delle ordinanze sulla prevenzione dal contagio è stato la fine del moto ondoso a Venezia e in tutta la laguna, il secondo, non meno importante è stato il riposo delle acque che ha consentito la posa dei sedimenti sul fondo.
Il risultato ha dell'incredibile: canali e rii che sembrano ruscelli d'alta montagna e che mostrano quasi ogni cosa che si trova sul fondale, prima celato da un'acqua tanto torbida che persino i gondolieri-sommozzatori, nelle loto operazioni di pulizia, non riuscivano ad andare oltre il proverbiale palmo di naso.
E poi, pesci (soprattutto cefali, abituati a vivere e proliferare in acque non troppo pulite) come non si erano mai visti.
Per raccontare una Venezia diversa da quella vuota che tocchiamo quotidianamente con mano, è nato il gruppo Facebook Venezia pulita, che da giorni pubblica belle immagini e filmati di come la natura abbia riconquistato un ambiente artificiale come quello della città. Una situazione molto particolare, che ci riporta indietro di decenni, quando nei rii si pescavano ancora schie e anguee, nonostante l'acqua non fosse propriamente trasparente.
La natura, tuttavia, fa il suo corso e già una decina di giorni dopo che la città ha ridotto al minimo la pressione antropica, gli animali son tornati a farsi vedere. I gatti girano per le calli e le anatre si sono fatte coraggio uscendo dalle acque e passeggiando sulle fondamente quasi deserte. A piazzale Roma una mamma con il cucciolo zampetta senza problemi sugli imbarcaderi di Actv. Altri esemplari hanno addirittura deposto le uova a ridosso delle bitte dove ormeggiano i battelli.
A Burano, famigliole di cigni hanno lasciato gli spazi della Laguna per avventurarsi tra i canali e visitare anche loro l'isola. Insomma, se la città è bloccata e le attività umane sono ridotte al minimo vitale, gli animali tornano ad essere padroni.
Un capitolo a parte meritano gli animali domestici come i cani, diventati improvvisamente gli unici ad essere autorizzati a girare per la città per sgranchirsi le gambe e fare i loro bisogni. Approfittando dell'assenza di passanti, però, qualche padrone ha colto la palla al balzo per non raccogliere gli escrementi. Un comportamento scorretto che è sanzionato, quando ci sono i controlli e c'è la flagranza, con 500 euro di multa. (m.f.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci