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(...) fuori del nostro territorio (da San Marino, banalmente,

Giovedì 29 Luglio 2021
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(...) fuori del nostro territorio (da San Marino, banalmente, a vari altri contesti non italiani). È senza senso che non si trovi modo di rilasciare il pass a queste persone che hanno dato prova di prendere sul serio l'invito a tutelare sé stessi e la collettività. Del resto in questa categoria ci sono anche nostri connazionali che, per vari motivi, si trovavano all'estero. Ci sono difficoltà a tracciare quei percorsi? Si temono falsi attestati non semplici da individuare? È ragionevole che ci siano questi problemi, ma vanno risolti e rapidamente, perché non è serio che lo Stato si arrenda di fronte a questi e privi dei cittadini di un diritto che incentiva d'altro canto ad avere.
Altro problema è la tolleranza verso l'inosservanza di alcuni divieti, il più evidente dei quali riguarda la chiusura delle attività di ballo nelle discoteche. Le cronache registrano in continuazione violazioni di questa norma a tutto danno di quei gestori che la rispettano. Del resto tolleranza si registra anche per gli assembramenti senza mascherine e roba simile. Si capisce che in molti casi è arduo intervenire con la forza pubblica e che si cerchi di non esasperare la situazione, ma è difficile poi essere credibili quando si difendono le regole se si accetta che siano poi applicate... all'italiana (come dice un cattivo stereotipo che sarebbe bene cancellare). Non esiste un diritto ad infrangere una normativa perché non si è convinti che sia giusta: se passa un principio del genere il caos sociale è garantito.
Altro caso emblematico è la questione del controllo delle frontiere per l'ingresso di persone non vaccinate o comunque esenti dall'infezione. Anche qui le cronache registrano filtri che, a parte eccezioni, funzionano nelle entrate strutturate (aeroporti e porti), mentre fuori di queste è tutto teorico. Il caso di Pantelleria sta divenendo emblematico. Sull'isola arrivano migranti irregolari che fuggono dalla Tunisia (Paese dove il virus circola con scarsissimo contrasto) e ad essi viene imposta la quarantena, che però è impossibile far loro rispettare, perché i centri di raccolta non hanno controlli e dunque le persone girano liberamente per l'isola che è meta di turismo da molte parti d'Italia con conseguente possibilità per non dire probabilità di divenire portatori di contagio al loro ritorno nelle residenze usuali.
Tutto questo quadro pone un serio problema di garantire da parte dello Stato comportamenti che promuovano presso la collettività la consapevolezza che si sta facendo sul serio, che non ci deve essere nessuno che predica bene e razzola male. Ciò chiama in causa la catena di intervento della sfera pubblica, perché tutto non ricade semplicemente su un generico governo, bensì su Ministeri, Regioni e assessorati e anche Comuni. Sono i mezzi che si trovano a disposizione di tutti questi enti che devono essere messi in campo e coordinati. Siamo in piena estate e tutto il settore pubblico è alle prese coi problemi delle ferie, ma quando c'è una emergenza bisogna trovare modo di farvi fronte anche con mezzi eccezionali (del resto un po' di ricorso al settore della disoccupazione non farebbe che aiutare il Paese profondo...).
Non si può rimandare tutto a settembre. La serietà e credibilità dello stato non può andare in ferie.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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