Risparmio energetico i beni storici apripista

Mercoledì 30 Gennaio 2019
IL PROGETTO
Quanto consuma un bene storico? Molto, e il Fondo Ambiente Italiano lo sa bene avendo in cura alcune delle più belle e famose dimore che impreziosiscono il nostro Paese. L'energia necessaria è tanta, ma da oggi c'è un piano per ridurre gli sprechi e le emissioni di Co2, avviato in collaborazione tra il Fai e Edison, uno dei principali operatori di energia in Italia ed Europa. Obiettivo, rendere più efficiente l'uso delle risorse di tutti i beni storici del Fai con le ricadute positive che ciò comporta in termini di ambiente e sviluppo del Paese. Un traguardo possibile grazie al monitoraggio e all'analisi delle esigenze energetiche dei differenti spazi, alla minimizzazione degli sprechi e alla diffusione di una vera e propria cultura dell'energia.
Il progetto è già stato sperimentato nel primo dei 5 edifici del Fai più energivori: la Cavallerizza a Milano, ex maneggio militare, dove sono conservati i volumi storici della Biblioteca Nazionale Braidense e dove si trova la sede principale del Fai. Ma dopo questo luogo simbolo del Fondo Ambiente Italiano, ideale cuore della sua azione di valorizzazione e tutela del patrimonio storico e artistico, la collaborazione con Edison si allargherà anche in Veneto con l'intervento su Villa dei Vescovi, la splendida dimora Cinquecentesca adagiata su un poggio dei Colli Euganei, a Luvigliano di Torreglia in provincia di Padova. Donata al Fai da Maria Teresa Olcese Valoti e Pierpaolo Olcese nel 2005, è un monumento fondamentale nel panorama delle ville venete perché racchiude i temi classici e rinascimentali romani che da lì a poco ispireranno il genio del Palladio. Ma come tutti gli edifici di simili dimensioni, necessita di cure e costi notevoli.
IL PIANO
Anche per questo il Fai ha iniziato nel 2015 un iter di messa in efficienza dei propri edifici per arrivare alla riduzione del 15% di emissioni di CO2 in dieci anni. È stato quindi impostato un piano di monitoraggio dei consumi, con sostituzione di alcune caldaie inefficienti e delle lampadine con moderne lampadine led, sia nei locali tecnici sia per l'illuminazione secondaria degli ambienti artistici e museali. Lo sviluppo di un piano di miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici storici Fai rafforzerà, grazie alla collaborazione con Edison, l'iter avviato arrivando ad abbattere i consumi energetici, le emissioni in atmosfera di CO2 e la spesa della bolletta energetica complessiva fino anche al 30%.
Attraverso i sistemi digitali di smart audit (diagnosi energetica innovativa che, con l'uso dell'Internet of Things, permette di rivelare i consumi e indirizzare gli interventi per evitare gli sprechi) Edison ha misurato e valutato gli effettivi consumi della Cavallerizza a Milano, dunque le esigenze della struttura, per passare poi alla sostituzione dell'impianto di riscaldamento dell'edificio, soluzione ideale sia per la tutela dei libri contenuti nelle sale, sia per abbattere i costi. Al posto dell'impianto esistente ne è stato adottato uno moderno con pompe di calore a gas, in grado di abbattere le emissioni di CO2 e ridurre la spesa per la bolletta energetica. Un intervento tutt'altro che banale. Grazie a tale soluzione, ogni anno si eviterà l'emissione di 25 tonnellate di CO2 e in bolletta si risparmieranno circa 9mila euro, pari al 30% del totale. Edison si farà carico della realizzazione degli interventi nei 5 edifici-simbolo del Fai, remunerando l'investimento attraverso i risparmi energetici generati. «Lo sviluppo del Paese passa per la crescita sostenibile dei contesti sociali e territoriali, per questo Edison non intende il proprio ruolo come fornitore di soluzioni, ma come componente attiva dell'ecosistema in cui opera», dice Paolo Quaini, Direttore Servizi Energetici e Ambientali di Edison.
IL FUTURO
Edison, oltre a diventare fornitore di energia elettrica e gas di tutti i beni Fai (in Veneto, ad esempio, alimenterà Casa Bortoli e il Negozio Olivetti a Venezia), dopo l'intervento effettuato alla Cavallerizza e quello programmato a Villa dei Vescovi, proseguirà il progetto a Villa Necchi Campiglio a Milano, Villa e Collezione Panza a Varese e al Castello e Parco di Masino a Caravino, a Torino. E il piano potrebbe estendersi ulteriormente. In Italia ci sono più di quattromila musei, seimila aree archeologiche, 85mila chiese soggette a tutela, 40mila dimore storiche censite. Ogni 100 km2 si contano in media oltre trentatré beni censiti. La pubblica amministrazione gestisce più di tremila dei cinquemila tra musei, palazzi e monumenti, con una spesa energetica annua intorno ai 250 milioni di euro. Tale spesa, in taluni casi, è pari al 70% del bilancio. L'efficientamento consente risparmi medi del 30%. Un taglio evidente. Le stime sono chiare: ipotizzando di fare un intervento analogo a quello della Cavallerizza su tutti i beni Fai, si potrebbe raggiungere un abbattimento delle emissioni di Co2 intorno alle 500 tonnellate all'anno e un risparmio economico per la spesa energetica di circa 200 mila euro annui.
A. G.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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