Piano e i progetti d'acqua

Giovedì 24 Maggio 2018
Piano e i progetti d'acqua
ALLE ZATTERE
Architetto tra i più prestigiosi nel panorama internazionale, famoso fin dal 1977 per la realizzazione, assieme a Richard Rogers, della sconvolgente e coloratissima macchina espositiva del Beauboug a Parigi, Premio Pritzker nel 1998 e da qualche anno anche Senatore a vita. Il nome di Renzo Piano (Genova 1937) inizia ad essere associato a quello del grande pittore veneziano Emilio Vedova (1919-2006) fin da 1984, quando realizzò nella ex Chiesa di San Lorenzo l'enorme e complessa arca in legno che ospitava assieme musicisti e ascoltatori dell'ormai celebre concerto Prometeo: Tragedia dell'ascolto di Luigi Nono. Emilio Vedova, già Gran Premio per la pittura alla Biennale del 1960 e poi Leone d'Oro alla carriera nel 1997, che aveva in quella occasione collaborato per il fondamentale rapporto spazio-luce, chiese molti anni dopo a Piano un progetto per il riordino del Magazzino del Sale nel quale ha sede oggi la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, negli anni sapientemente presieduta da Alfredo Bianchini.
PROGETTO DEL FUTURO
Progetto realizzato solo nel 2008 e documentato l'anno dopo da un'interessante mostra nella quale furono presentate le navette robotizzate, ideate da Piano, che movimentavano nello spazio i grandi dipinti di Vedova. Non stupisce perciò che venga presentata adesso una particolare mostra, che resterà aperta fino al 25 novembre curata da Fabrizio Gazzarri con una particolare messa in scena dello Studio Azzurro e un paesaggio sonoro di Tommaso Ledi - dedicata a sedici sorprendenti progetti d'acqua del grande architetto. Che non a caso aveva affermato in una occasione che l'acqua è importante, è bellezza, è simbolo e unisce il mondo.
OTTO PANNELLI
La mostra è strutturata con otto grandi pannelli video trasparenti su ciascuno dei quali vengono proiettati due progetti (disegni, fotografie e immagini) che configurano nell'insieme una sorta di mostra itinerante nel mondo in importanti città quali Atene e Amsterdam, Londra e Parigi, Osaka e New York e che si conclude, non a caso, nell'occasione del decennale del progetto di restauro della Fondazione Vedova, nei Magazzini del Sale alle Zattere, cioè la più autentica città d'acqua quale è Venezia. L'allestimento, davvero coinvolgente, è stato curato da Fabio Cirifino del famoso Studio Azzurro che ha saputo occupare in modo significativo e godibile i severi grandi spazi del quattrocentesco Magazzino dove ha sede la Fondazione.
L'IDEA DELL'ARCA
La mostra dei Progetti d'acqua di Renzo Piano documenta naturalmente all'inizio proprio l'arca del 1984 per il Prometeo di Luigi Nono a Venezia, mentre gli altri sono stati realizzati negli anni per importanti spazi in varie parti del mondo. Come, per citarne solo alcuni, l'aeroporto internazionale di Kansaj in Giappone, il Centro Nazionale per la Scienza e la Tecnologia di Amsterdam, la Postdamer Platz di Berlino, la Fondazione Niarchos di Atene e il Centro Botin a Santander. Suggestionante appare anche l'idea di concludere ogni temporaneo ciclo delle proiezioni con una gigantesca onda azzurra di acqua elettronica che sembra travolgere, ma non cancellare, tutti i progetti. Si tratta di una mostra che, al di là di ogni altra considerazione, appare davvero coerente e collaterale all'appena inaugurata Biennale di Architettura e che certamente, nella sua complessità tecnica, ha richiesto un grande lavoro di preparazione. Come testimonia il bel documentario curato da Elena Pedrazzini del Twin Studio di Milano. Confermando infine anche la considerazione e l'amicizia che hanno legato per molti anni un grande architetto quale Renzo Piano, e un grande pittore come Emilio Vedova.
Enzo Di Martino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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