Opere d'arte sottratte, a giudizio

Mercoledì 28 Giugno 2017
È accusato di essersi indebitamente impossessato di una trentina di opere d'arte, del valore complessivo di circa 800 mila euro, che teneva in deposito per conto della nota casa d'aste veneziana San Marco, dichiarata fallita nell'aprile del 2010.
Mario Gaiatto, 65 anni, residente a Marcon, titolare dell'omonima ditta di trasporti, con deposito a Marghera, è stato citato a giudizio di fronte al Tribunale di Venezia per rispondere dell'accusa di appropriazione indebita.
Ieri mattina, di fronte al giudice Andrea Battistuzzi, si è aperto il processo, nel corso del quale la curatela fallimentare della casa d'aste si è costituita parte civile con l'avvocato Roberto Zanata, con l'obiettivo di recuperare le opere e ottenere il risarcimento per il danno patito. Dopo l'ammissione delle prove l'udienza è stata rinviata: i testimoni della difesa non sono stati ammessi in quanto la lista testimoniale è stata depositata in ritardo.
In attesa del processo, la Procura ha chiesto e ottenuto il sequestro delle opere, facente parte di un lotto denominato Glass House, proveniente dagli Usa: si tratta di sculture in legno, terracotta, marmo, nonché una formella in vetro e alcuni dipinti antichi.
L'imputato si difende sostenendo che quelle opere sono di sua proprietà. È per questo motivo che, di fronte alle svariate richieste del curatore fallimentare, si è sempre rifiutato di consegnarle.
Al momento del fallimento della San Marco, le opere figuravano come appartenenti alla casa d'aste, affidate in deposito a Gaiatto, ed è per questo motivo che la curatela fallimentare chiese di poterne rientrare in possesso. In sede di fallimento Gaiatto non risulta aver attivato alcuna procedura per rivendicare la proprietà delle opere: il suo difensore cercherà di provarlo nel corso del processo penale.
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