MUSILE
È fissato per il prossimo 12 dicembre, nell'aula bunker di Mestre,

Mercoledì 20 Novembre 2019
MUSILE
È fissato per il prossimo 12 dicembre, nell'aula bunker di Mestre, il processo d'appello per l'omicidio di Maria Archetta Mennella. La data dell'udienza è stata notificata nei giorni scorsi al difensore dell'imputato, Antonio Ascione, pizzaiolo napoletano di 45 anni, e ai familiari della vittima, costituitisi parte civile contro di lui.
In primo grado il processo è stato celebrato con rito abbreviato, e dunque Ascione, assistito dall'avvocato Giorgio Pietramala, ha ottenuto lo sconto di un terzo della pena: venti anni di carcere al posto di trenta, per i reato di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela e minorata difesa, oltre al risarcimento dei danni provocati ai familiari di Maria Archetta Mennella.
L'episodio di violenza si verificò a Musile di Piave, il 23 luglio del 2017: fu lo stesso Ascione a telefonare ai carabinieri di San Donà per annunciare di aver ucciso la moglie. Due giorni più tardi, nel corso dell'interrogatorio di convalida dell'arresto, l'uomo confessò il delitto: raccontò che, la sera precedente all'accoltellamento fatale, si era verificata un'animata discussione con la donna (che lo stava ospitando nel suo appartamento), in quanto gli aveva confermato di voler troncare definitivamente la relazione per rifarsi una vita.
L'uomo disse al giudice di avere trascorso una notte insonne e, al mattino, nel corso dell'ennesima lite, di aver preso un coltello da cucina con cui ha colpito ripetutamente la moglie: uno dei tre fendenti le ha perforato il polmone sinistro, provocandone il decesso. La sentenza di primo grado non ha ritenuto che vi fosse premeditazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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