Lo zio: «Marta non aveva mai parlato di quel ragazzino»

Mercoledì 24 Marzo 2021
Lo zio: «Marta non aveva mai parlato di quel ragazzino»
I PARENTI
MESTRE «Non sappiamo nulla, non possiamo neppure andarla a trovare. Siamo distrutti, io non sono riuscito a dormire l'altra notte». Mario Romano, noto gioielliere di Mestre (ogni 1.gennaio regala una fedina al primo bimbo nato dell'anno), è il prozio di Marta Novello, la giovane runner accoltellata da un 16enne in via Marignana lunedì pomeriggio.
La mamma di Marta, Chiara, lavora con lui in gioielleria: la notizia dell'aggressione alla 26enne è arrivata lunedì sera come il proverbiale fulmine a ciel sereno. «Chiara mi ha chiamato alle 22, era (anzi, è) disperata. Per il momento non sappiamo neppure se potrà tornare a parlare, le coltellate sono arrivate alla schiena, ai polmoni, al fegato». L'ipotesi della rapina, però, è sembrata fin da subito molto strana: che cosa poteva avere di valore una runner durante l'allenamento? E soprattutto come mai, allora, la maggior parte delle coltellate erano state inferte alla schiena? «Non ci hanno detto niente sul movente dell'aggressione. Non abbiamo idea di cosa possa essere successo, Marta faceva spesso quel giro. Lunedì stava preparando un esame, aveva studiato tutto il giorno e poi alle 16 aveva deciso, come al solito, di andare a correre. Vado a sgranchirmi le gambe, aveva detto ai suoi. Quella strada è proprio vicino a casa». Su quel tragitto, però, questa volta c'era quel ragazzino. «Sì, mi pare che l'avessero già visto lì qualche volta, Marta e suo fratello. Avevano notato che lui li stava guardando, ma non in modo particolare, come si guarda normalmente qualcuno che passa. Ma non credo si conoscessero, e soprattutto non aveva mai detto in casa di essere stata infastidita o molestata da lui o da qualcuno in generale». Il ragazzo invece a Marocco è conosciuto. «Voci di paese. In tanti sapevano di lui. Dicevano che aveva qualche problema, che aveva avuto qualche guaio anche con le forze dell'ordine. Non lo so e francamente mi interessa poco, quello che spero e che mi auguro, quello per cui prego è che Marta si riprenda al più presto e superi questo drammatico momento».
IL LEGAME CON LA LAGUNA
Da Mogliano il legame con Mestre, per contiguità geografica, è praticamente scontato. Ma Marta aveva un rapporto stretto anche con il centro storico lagunare: a Venezia, lei, aveva fatto le scuole superiori, prima di iscriversi all'Università di Padova. La ragazza, infatti, aveva conseguito la maturità classica nel 2014 al liceo Marco Polo. Lo choc del folle gesto che l'ha portata a lottare tra la vita e la morte, su un letto del reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Treviso, non frena il bel ricordo che la giovane ha lasciato tra i vecchi compagni di classe. Sebbene le loro strade si fossero separate da anni, in tanti sui social ieri erano sconvolti per la sua terribile vicenda. Tanti i post e i commenti di incoraggiamento, in particolare degli ex compagni di scuola: «Una persona solare, sorridente, estremamente socievole con tutti, semplice e genuina». Tanti anche gli amici di Mestre che in queste ore sono in apprensione per le sue condizioni.
Davide Tamiello
(Ha collaborato Tomaso Borzomì)
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