LO SPETTACOLO
A due anni di distanza è tornato al Teatro La Fenice, in nuova

Domenica 5 Agosto 2018
LO SPETTACOLO
A due anni di distanza è tornato al Teatro La Fenice, in nuova versione dallo scorso venerdì e in ultima replica oggi domenica 5 alle 18, Dorian Gray, la bellezza non ha pietà, musical tratto da Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde e prodotto dallo stilista francese Pierre Cardin (suoi i costumi), affiancato da Rodrigo Basilicati e con la regia di Emanuele Gamba. Musica e testo appartengono al padovano Daniele Martini, cui l'ancora attivissimo e prolifico Cardin («Nuove iniziative sono già in cantiere, perché il viaggio nel futuro naturalmente prosegue!») ha pure affidato le note della commedia musicale Rimbaud Verlaine. Quest'ultima in scena martedì 7 agosto alle 19 sempre nel massimo palcoscenico veneziano, condiviso nella prima parte con Marlene is back, atto unico dedicato alla figura di Marlene Dietrich. Rimbaud Verlaine si serve dei testi di Stephan Roche, che firma anche la regia.
UN LEGAME FECONDO
Quella di Daniele Martini con Cardin è una relazione quasi decennale: nel 2009 il famoso stilista gli affidò il suo primo musical Casanova, amori e inganni a Venezia, con debutto in Piazza San Marco. A seguire quattro anni dopo Amleto, dramma musicale, e nel 2016 proprio Dorian Gray, la bellezza non ha pietà. A Venezia chiude, dopo importanti tappe allestero e la precedente a Napoli, Ia tournee nazionale. «Ovunque siamo stati - confida Martini - abbiamo sempre portato lo spettacolo in italiano, la lingua del belcanto; se poi accompagnato da arie legate alla tradizione, conferma un appeal fortissimo». Dorian Gray e presentato in una nuova versione: «Ho ripreso in mano alcune arie - prosegue il compositore - a beneficio dell'azione scenica e del coinvolgimento emotivo del pubblico». Quanto a Rimbaud Verlaine, dedicato ovviamente a due capisaldi della poesia francese, il cui destino si intrecciò: «Dallo stesso maestro Cardin è partito l'input, quindi ho lavorato su testi francesi scrivendo undici arie, calandomi nell'epoca ma non solo; dall'intimismo francese al cabaret ottocentesco, non senza omaggi mozartiani, sono passato a contemporanei inserti techno, servendomi dell'orchestra ma anche di campionamenti». Presto un nuovo progetto: «Sto lavorando con lo scrittore veneziano Francesco Ferracin - conclude Martini - ad un progetto ambientato nel settecento cinese, per orchestra sinfonica, nel quale sarà predominante l'idea di un legame tra Venezia e la Cina, lungo la Via della Seta».
Riccardo Petito
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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