La Cassazione sancisce: Argos illegittimo

Martedì 1 Settembre 2020
La Cassazione sancisce: Argos illegittimo
TRAFFICO ACQUEO
VENEZIA Prima fu la violazione della normativa sulla privacy e del Regolamento comunale sulla videosorveglianza. Una volta risolte, nel 2013, questi due intoppi, il sistema Argos ha continuato a produrre multe illegittime perché non è mai stato omologato. Dal 2017 il giudice di pace ha annullato decine di ordinanze di ingiunzione emesse dall'amministrazione comunale. Giudici diversi, che hanno cominciato a fare giurisprudenza costante. Poi il Tribunale (secondo grado per questo genere di contenziosi) ha confermato l'illegittimità dell'impianto sanzionatorio.
CASSAZIONE
Ora è arrivata anche la Cassazione, che in un certo senso dovrebbe mettere la parola fine alla vicenda, dicendo che il Giudice di pace ha ragione al 100 per cento, respingendo l'impugnazione del Comune a proposito di un caso del 2014 in cui l'amministrazione aveva incassato due soccombenze.
La questione è rappresentativa della quasi totalità dei contenziosi attualmente in piedi per le multe rilasciate attraverso Argos, il sistema introdotto dal Comune nel 2007 basato su una tecnologia di telecamere intelligenti in grado di misurare la velocità istantanea delle barche, di segnalare chi sgarra all'operatore di guardia che poi, manualmente, può zoomare sulla barca segnalata dal computer in modo da individuare la targa o il contrassegno e quindi mandare la multa al domicilio del proprietario.
Se i privati se la sono messa via sempre, alcuni tassisti hanno impugnato tutte le notifiche, per lo più con l'avvocato Jacopo Molina, il quale aveva individuato la falla che poi sarebbe stata la chiave per ottenere gli annullamenti: l'omologazione di Argos non è mai stata conseguita, malgrado politici e assessori tra il 2007 e il 2014 avessero assicurato il contrario. Questo significa, come il giudice di pace ha rilevato costantemente, che non si può multare per eccesso di velocità una barca se lo strumento utilizzato non ha nemmeno l'omologazione che dovrebbe essere alla base del suo utilizzo.
ILLEGITTIMITÀ
La Cassazione ha riconosciuto la correttezza delle valutazioni del giudice di merito, rigettando i tre motivi del ricorso.
«Questo è il primo provvedimento della Cassazione sull'argomento - commenta l'avvocato Molina - e altri ne sono attualmente in discussione. Il fatto che la Suprema corte si sia espressa con ordinanza e non con sentenza è emblematico, poiché la Cassazione chiude con ordinanza quando un ricorso è inammissibile o palesemente infondato. Il problema è che continuano ad arrivare le sanzioni di anni fa, visto che ora Argos è spento proprio per questo motivo. Mi auguro - conclude - che i verbali siano annullati in autotutela per non incorrere in spese legali inutili».
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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