«Gravi problemi di personale Comune senza assistenti sociali»

Lunedì 16 Luglio 2018
CINTO CAOMAGGIORE
«Servizi comunali di primaria importanza come anagrafe, biblioteca e sociale sospesi da tempo. A Cinto la situazione del personale è peggio che a Pramaggiore». L'ex sindaco Renato Querini, ora capogruppo di minoranza, dopo le notizie sulla situazione del Comune di Pramaggiore rilancia lo polemica in riva al Caomaggiore. «I blocchi e i molteplici limiti alle assunzioni sostiene - imposte da normative nazionali, unite a scelte di politica delle risorse umane decisamente sbagliate, praticate dagli amministratori negli ultimi anni, hanno portato all'attuale stato dove non si può sostituire immediatamente nemmeno i dipendenti che vanno in pensione. A Cinto le scelte dell'amministrazione Falcomer hanno portato a un ufficio anagrafe chiuso tutti i lunedì ormai da oltre due anni, a molteplici giornate di chiusura dello stesso ufficio durante l'anno. Servizi Biblioteca e Scuola chiusi da due settimane. Anche il servizio manutenzione è garantito da un unico operaio, senza possibilità di sostituzioni o supporti nei momenti di forte bisogno». Per non parlare dell'Assistente sociale. «Cinto è forse l'unico comune del Veneto Orientale a non avere questa importante figura professionale: si continua con rapporti di enti terzi che in questi 4 anni hanno portato a una giostra di avvicendamenti mai vista, anche 4 assistenti cambiate in un anno». Sotto accusa in particolare l'assessore al personale per «aver introdotto un sistema di valutazione dell'utenza dei servizi erogati dai dipendenti comunali» dui cui si sarebbero perse le tracce. «Si parla - conclude Querini - di riorganizzazione ed unione dei servizi solo nei progetti realizzati attraverso la conferenza dei sindaci: un gran parlare che ha portato a poco se non a nulla e, mentre si disquisisce agli alti livelli, di organizzazione ideale, nei nostri territori i comuni non assicurano più nemmeno i servizi basilari. Sono convinto che se i dipendenti si attenessero al contratto di lavoro (ferie fatte nei termini, orari di lavoro di reali 36 ore settimanali, costante collaborazione, in servizio o meno, con i mezzi che la tecnologia permette) la macchina amministrativa sarebbe bloccata».
Maurizio Marcon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci