Giovanni ricamatore La riscoperta di Udine

Venerdì 30 Ottobre 2020
IL PROGETTO
Che eccellesse nella decorazione a grottesche, lo dimostra la stufetta del Cardinal Bibbiena nei Palazzi Vaticani; che fosse abile nel «contrafare benissimo tutte le cose naturali» (come scrisse il Vasari), è confermato dal naturalismo degli elementi dei festoni della Loggia di Psiche alla Farnesina, così come le Logge vaticane testimoniano l'uso dello stucco bianco all'antica, di cui riscoprì la ricetta.
Pittore, decoratore e architetto, Giovanni da Udine, detto Ricamatore per il mestiere del nonno, fu uno dei più brillanti allievi di Raffaello Sanzio e tra protagonisti dell'arte figurativa del 500 a Roma. A 460 anni dalla scomparsa, avvenuta a Roma nel 1561, la sua città natale gli rende omaggio con la prima retrospettiva a lui dedicata, la mostra Giovanni da Udine, tra Raffaello e Michelangelo che aprirà i battenti il 12 dicembre e permetterà, fino al 14 marzo 2021, di scoprirne le opere e la maestria. L'esposizione, promossa dal Comune di Udine e curata da Liliana Cargnelutti e Caterina Furlan, sarà ospitata alla Galleria di Arte Antica del Castello e già nell'accedervi i visitatori potranno entrare in contatto con una delle sue creazioni, la monumentale scalinata esterna a doppia rampa, che progettò nel 1547, dopo essere tornato in Friuli con il proposito di non toccar più pennelli, un auto-pensionamento cui non mantenne fede (tanto che si occupò anche delle decorazioni di Palazzo Grimani a Venezia).
DISEGNI
In occasione della mostra, il Salone del Parlamento raccoglierà un cospicuo numero di disegni provenienti da diversi musei europei e da una collezione privata americana, che confermano la sua abilità nella rappresentazione del mondo animalistico-vegetale e soprattutto degli uccelli. Gli ambiti della sua poliedrica attività saranno indagati attraverso stucchi, incisioni, documenti, lettere, libri e altri materiali. Le sezioni dedicate alle stampe e ai disegni di architettura consentiranno di visualizzare i principali luoghi e ambienti in cui l'artista ha operato, dalla Farnesina alle Logge Vaticane, da Villa Madama alla Sacrestia Nuova di San Lorenzo a Firenze, mentre il contesto storico e culturale del tempo saranno ricostruiti attraverso libri, documenti e filmati. Una sezione speciale riproporrà la mostra curata da Virginia Lapenta e Antonio Sgamellotti e realizzata in collaborazione con l'Accademia Nazionale dei Lincei, presentata nel 2017 alla Farnesina.
DAL VIVO
Concluso il percorso espositivo, i visitatori potranno proseguire alla scoperta dell'artista lungo un itinerario che permette di ammirarne dal vivo le opere architettoniche, gli affreschi e gli stucchi realizzati nel Castello di Colloredo di Montalbano, a Spilimbergo, a San Daniele del Friuli e a Udine. Giovanni da Udine Furlano, come si firmò all'interno della Domus Aurea, nacque nel 1487 e si formò dal pittore e intagliatore Giovanni Martini. Si ipotizza che abbia trascorso un periodo nella bottega del Giorgione a Venezia, mentre è certo che nel 1514 entrò in quella di Raffaello a Roma e prese parte a quasi tutte le sue principali realizzazioni finché il Sanzio non morì. Successivamente, la sua ultima grande impresa a Roma (in collaborazione con Giulio Romano) fu la decorazione di villa Madama e della fontana dell'Elefante.
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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