Gaiatto: 2.700 truffati, spariti 67 milioni

Giovedì 20 Dicembre 2018
Gaiatto: 2.700 truffati, spariti 67 milioni
PORTOGRUARO
Sull'asse Pordenone-Trieste le lancette della giustizia sono sincronizzate. Lo stesso giorno il trader portogruarese Fabio Gaiatto, 43 anni, nella sua cella del carcere di Pordenone, si ritrova tra le mani l'ordinanza della Procura distrettuale di Trieste che lo accusa di estorsioni sotto l'egida del clan dei Casalesi, nonchè l'avviso di conclusione delle indagini sulla mega-truffa della Venice Investment Group. Il pm Monica Carraturo e il procuratore Raffaele Tito hanno riempito 60 pagine tra capi d'accusa e persone offese. Scaduti i venti giorni di tempo per presentare memorie o chiedere interrogatori, la Procura chiederà il rinvio a giudizio. I tempi saranno brevissimi, perchè l'11 marzo scadono i termini della prima custodia cautelare eseguita a settembre. Entro fine febbraio, dunque, potrebbe già essere fissata la prima udienza preliminare davanti al gup Eugenio Pergola. Si sta cercando in città un luogo idoneo per celebrare l'udienza, perchè se dovesse presentarsi solo una minima parte delle persone offese, nessuna delle aule del Tribunale sarebbe così capiente da poterle ospitare.
17 INDAGATI
Diciassette sono gli indagati. Uno dei procacciatori, risultato irrintracciabile, è stato depennato. È invece comparso Massimo Minighin, 42 anni, di Fossalta di Portogruaro, realizzatore e gestore del sito internet della Venice Investment Group, dove figuravano i guadagni fasulli. Per Minighin si ipotizza l'associazione per delinquere, la truffa aggravata, l'abusivismo finanziario in concorso con Gaiatto, la compagna di quest'ultima Najima Romani (31 anni) di Portogruaro, Marjia Rade (64) di Capodistria, Massimiliano Vignaduzzo (46) di San Michele al Tagliamento, Claudia Trevisan (47) di Fossalta, Giulio Benvenuti (33) di Vicenza, Marco Zussino (51) di Basiliano, Luca Gasparotto (48) di Cordovado, Ubaldo Sincovich (65) di Muggia, Andrea Zaggia (32) di Saccolongo (Padova), Daniele Saccon (45) di Mareno di Piave, Massimo Osso (46) di Palmanova, Massimo Baroni (48) di Piario (Bergamo), Flavio Nicomeno (49) di Teglio Veneto, Massimiliano Franzin (45) di Oderzo e Moreno Vallerin (42) di Due Carrare.
Gaiatto è chiamato a rispondere anche di autoriciclaggio in concorso con la Romani per quanto riguarda gli immobili acquistati con i proventi delle truffe attraverso la Studio Holding. Si tratta di beni per un valore di 4 milioni di euro: appartamenti a Lignano, Piancavallo, Jesolo, case a Cordovado, Pramaggiore, Portogruaro e Annone Veneto, nonchè terreni a Rebici (Croazia), Fossalta e il fantastico ex molino di Pieve di Soligo. Un'ulteriore accusa di autoriciclaggio Gaiatto la divide con il suo braccio destro in Slovenia, Marja Rade, per un importo di 11,5 milioni.
La Guardia di finanza di Portogruaro ha accertato - tra il 23 dicembre 2016 e l'11 settembre 2018 - la raccolta abusiva di risparmi per 67 milioni di euro attraverso il paravento di società di diritto estero: la Venice Investment Group Ltd e la Venice Investment Holding Ltd di Londra, nonchè la slovena Venice Forex Investment doo. Le società avevano uffici e impiegati dislocati a Portogruaro, Nova Gorica, Capodistria, Pola e una fitta rete di promotori finanziari abusivi, privi di alcuna autorizzazione per la raccolta del denaro e per operare nel campo del forex.
2700 RISPARMIATORI
Sono 2.700 i risparmiatori identificati dagli investigatori, ma soltanto una parte (1.174) ha denunciato la Venice. La Procura ha suddiviso le truffe in tre tronconi. Nel primo ci sono 823 posizioni che pesano per 20.078.020 milioni di euro. Alcuni avevano investito anche 120/190mila euro ed erano stati convinti che il rendimento poteva arrivare al 10% settimanale, ma meno del 2% del denaro raccolto è stato investito nel mercato valutario.
Ci sono 97 vittime che non hanno sporto denuncia, ma per le quali si procede d'ufficio per via della rilevante entità del danno: hanno investito e perso oltre 30mila euro. Su un totale di 5,6 milioni versati, la Venice ha bruciato 4,8 milioni. Ne sono stati restituiti soltanto 805mila. Infine, ci sono le 254 posizioni che riguardano la class action dell'associazione Afue, quantificati nella misura di 2,3 milioni.
Cristina Antonutti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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