Da Spectre agli Avengers Una vita a effetto speciale

Giovedì 20 Giugno 2019
IL PERSONAGGIO
L'ultimo in ordine di tempo è Avengers Endgame, secondo film al mondo per incassi di tutti i tempi. Il Premio Oscar della pellicola Il Libro della Giungla, nel 2017, è anche merito suo. Tutto è cominciato con Spectre, ultima saga di 007, dove ha creato la scena della tortura dell'agente segreto per eccellenza, su una particolare sedia. Una sorta di sarto, che ha sostituito però ago, filo e tessuti, con la tecnologia offerta dalla grafica digitale. Trent'anni martedì scorso, Carlo Alberto Bagliolid, di Cittadella, ha fatto della sua passione il lavoro. Non senza fatica e sempre con il grande appoggio della moglie, di un anno più giovane, Giulia Balsamo, con la quale si è sposato l'anno scorso. Due i figli: Emma di un anno e mezzo e Filippo nato la settimana scorsa. «La mia non è una fuga dall'Italia - tiene subito a sottolineare parlando dalla lontana Adelaide in Australia - Ho inseguito ciò che fin da giovanissimo mi piaceva fare e sono riuscito a farlo». Essenziale anche il sostegno della famiglia, papà Romeo e mamma Federica Andretta. «Senza di loro non avrei potuto affrontare il master biennale a Londra».
DIETRO LE QUINTE
Il suo lavoro, sempre in team, è quello di creare l'ambientazione e gli abiti degli attori in moltissime scene. Tutto con grande realismo. Per il pubblico al cinema, nessuna percezione si tratti di oggetti che nella realtà non esistono, realizzati invece da maestri della grafica digitale computerizzata. Sempre più spesso, gli attori vanno in studi di registrazione dove indossando delle tute con una serie di sensori collegati ai computer registrano tutti i movimenti. Le riprese avvengono su un particolare sfondo. Poi entrano in azione i maestri della grafica digitale che generano la scena. Carlo Alberto è uno di loro. «Ho la passione dell'informatica fin da giovanissimo. Dopo il diploma mi sono trasferito a Firenze. Laurea triennale in Design del prodotto. Poi avrei dovuto arrangiarmi a cercare un lavoro. Pochissime le possibilità. A Londra - continua - c'è un master universitario in computer grafica alla National Film and Television School. Mi sono iscritto. Con me anche Giulia poi diventata mia moglie. Una stanza condivisa in un appartamento. Io studiavo, lei lavorava come cameriera. Grandissimo il suo sostegno e soprattutto la fiducia nel decidere di seguirmi».
TANTA FATICA
La fatica è stata ripagata. È arrivato un contratto annuale della Mpc, 30 mila euro, e soprattutto la possibilità di mettere in pratica la sua passione. «Anche se non pensavo, almeno all'inizio, di lavorare per il settore cinematografico» rivela Bagliolid. I lavori si sono susseguiti cambiando due società grazie al dinamico mercato del lavoro della capitale britannica. «Questo ti permette anche di essere sempre più preparato, di non adagiarti su quello che sai fare, almeno nel mio caso». Nel 2016 ecco Il libro della Giungla, poi Suicide Squad, Pirati dei Caraibi-La vendetta di Salazar e Ready Player One. In particolare per quest'ultima ecco arrivare, riferiti dai responsabili dell'azienda, i complimenti di un nome assoluto del cinema: il regista Steven Spielberg. «Il nostro è un lavoro in team, mai singolo. Via via che concludiamo delle parti, vengono visionate dal regista che fa le valutazioni. Nel mio caso è stata buona la prima e non è una soddisfazione da poco». Ed ancora: Animali fantastici, I crimini di Grindelwald poi Avengers episodio Infinity War e l'ultimo Endgame. Da febbraio 2018 via da Londra per approdare ad Adelaide. «Una scelta considerato che da coppia siamo diventati una famiglia. Negli Stati Uniti sono saturi di queste professionalità ed è problematica la permanenza. Ci potrebbe essere stato il Canada, a Montreal, ma non amiamo il freddo. Abbiamo quindi scelto l'Australia seppur molto lontana. Certo, se in Italia ci fosse lavoro per me sarei rimasto, invece siamo in molti italiani ed europei a fare questo lavoro nel mondo. Ad un'eccellente formazione nazionale non corrisponde lo specifico sbocco professionale. Ti dicono buona fortuna. Quindi devo rimanere all'estero. Il Premio Oscar? Una grande soddisfazione, importante per il curriculum, ma è frutto di uno sforzo collettivo non individuale. Nel mio lavoro se pensi per te stesso non vai da nessuna parte». Carlo Alberto, oggi alla Mill Film, sta lavorando ad una pellicola con protagonista Tom Hanks. Non può aggiungere altro. Ora Carlo Alberto ha una splendida famiglia, una casa e moltissima voglia di fare. Una vita felice e tutto grazie agli effetti speciali.
Michelangelo Cecchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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