Crisi Veneto Banca e Bpvi In cinquanta fanno causa per riavere i propri soldi

Giovedì 11 Febbraio 2016
SAN DONÀ DI PIAVE - Famiglie sul lastrico e aziende con rischio fallimento: anche nel Veneto orientale decine di risparmiatori hanno deciso di tutelarsi legalmente contro gli inadempimenti di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. È lo studio sandonatese degli avvocati Carlo Emilio Esini, Marco Da Villa ed Alessandro Filippi ad avere avviato azioni per conto di cittadini ed aziende del territorio che detengono consistenti pacchetti azionari dei due istituti di credito; pacchetti che oggi è impossibile vendere. Ad oggi sono già partiti una cinquantina di reclami per conto di clienti di San Donà, Portogruaro, ma anche di altri comuni di Veneziano e Trevigiano; altri, per clienti di Eraclea e Jesolo, ne partiranno nei prossimi giorni. «Ci sono clienti - riferiscono i legali - che si sono ritrovati un portafoglio con il 90% in titoli azionari, una concentrazione non i linea con i propri profili. Altri che hanno impartito continuamente ordini di vendita, ma che non sono stati ascoltati, a differenza di alcuni nomi noti che invece sono stati accontentati rapidamente. Ci si chiede, allora, perché alcuni clienti di queste banche hanno venduto i loro titoli ed altri no?». L'obiettivo di queste azioni in sede civile e denunce per aggiotaggio e truffa in sede penale, è quello di recuperare il denaro al prezzo di carico dell'azione. Non solo, «evidenziare le violazioni alle normative di settore, sia in fase contrattuale sia precontrattuale e chiedere il risarcimento del danno per inadempimento. In tal senso non risponderà solo la banca in sè, ma anche l'intero cda, i dirigenti, il collegio sindacale, senza escludere le società di revisione, Consob e Banca d'Italia, che avevano il compito di vigilare su tali operazioni». Ogni posizione verrà valutata e gestita in modo separato dalle altre.
(F.Cib)

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci