CHIOGGIA
«Per favore, non metteteci in mezzo». Nevio e Andrea Boscolo

Sabato 20 Aprile 2019
CHIOGGIA
«Per favore, non metteteci in mezzo». Nevio e Andrea Boscolo Cappon, per l'Avis di Chioggia, sono quasi un'istituzione. Il primo ne fa parte da 25 anni, ne è stato tre volte presidente e, adesso che svolge il ruolo di segretario, gli è subentrato il figlio, Andrea. Per loro, prima che per altri, quindi, la polemica sulla presunta parzialità politica dell'Avis è stata una specie di fulmine a ciel sereno. «L'Avis è apolitica, apartitica e aconfessionale dicono la nostra sola posizione politica è il dono». E, appunto, sulla sottile linea di distinzione tra donazione e associazione di donatori, si era sviluppata la polemica che li aveva coinvolti. La consigliera comunale Maria Chiara Boccato (ex M5S) aveva proposto l'affissione di una targa intitolata ai donatori in qualche angolo della Città e la consigliera Ilaria Lunardi (M5S, iscritta all'Avis) aveva contattato il presidente, Andrea, per chiedere un parere. «Abbiamo risposto che, come associazione, non ci interessa una via intitolata, ma una sede in cui svolgere la nostra attività, visto che ora siamo in affitto e che l'affitto pesa», spiegano padre e figlio. Una risposta associativa, quindi, a una domanda di principio, entrambe frutto di un fraintendimento, perché, dice la Boccato «una cosa è la donazione, un'altra è un'associazione di donatori. Ad accalorare il dibattito ci aveva pensato il consigliere Pd, Jonatan Montanariello, che aveva accusato il presidente Avis di «fare politica». «Negli ultimi cinque anni abbiamo raccolto 21.069 sacche di sangue (intero, plasmaferesi e piastrinoferesi) destinate a più di 1700 pazienti. Questa è la nostra politica e null'altro. Quanto alla sede sono trent'anni che la chiediamo a tutte le amministrazioni che si sono susseguite e, finora, non abbiamo ricevuto nulla. Tra poco avremo l'assemblea annuale e tireremo le somme ancora una volta: noi vogliamo far sapere alla società come donare, non come votare». Quanto ai simboli della donazione, Nevio e Andrea ricordano anche loro il monumento all'Avis in piazza Marconi. «Quante volte abbiamo chiesto che venga tenuto pulito e decoroso. Ma, anche lì, nulla da fare». (d.deg.)
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