Avviato ieri alla Camera il percorso per aggiornare la Legge Speciale

Giovedì 5 Agosto 2021
Avviato ieri alla Camera il percorso per aggiornare la Legge Speciale
SALVAGUARDIA
MESTRE Perché Venezia non continui ad essere governata a colpi di decreto, magari ispirati dall'Unesco, non c'è altro da fare che riprendere in mano le proprie sorti da parte dei veneziani. E il modo migliore è ripartire dai fondamenti, ossia dai pilastri della Legge Speciale che nel 1973 definì chiaramente cosa significa salvaguardare Venezia e la sua laguna: «Non vuol dire farne un monumento, com'è avvenuto col decreto Grandi Navi che ha dichiarato monumento il bacino di San Marco e il canale della Giudecca dove passano i mezzi di trasporto pubblico e quelli commerciali - afferma il parlamentare veneziano del Pd Nicola Pellicani -. L'approccio puramente conservativo dell'Unesco non può avere la meglio perché così Venezia viene imbalsamata assieme alla propria economia e ai propri abitanti». È per questo che quanto è accaduto ieri a Roma ha una grande importanza per la città: la Camera ha inserito l'esame della proposta di legge 1428 di Pellicani sull'aggiornamento della Legge Speciale alle esigenze attuali nel programma dei lavori di settembre. Successivamente alla proposta del parlamentare del Pd sono state presentate anche quelle di Forza Italia e della Lega che verranno abbinate alla 1428. Operativamente si inizierà a fare una serie di audizioni per approfondire e migliorare il testo; andranno a Roma a parlare rappresentanti delle istituzioni, delle categorie, dei sindacati, degli enti culturali; e contestualmente verrà costituito un comitato ristretto con il compito di avanzare al plenum della commissione un documento di sintesi sul quale discutere e presentare gli emendamenti. La macchina, insomma, si è messa in moto ed ora è fondamentale che i veneziani si uniscano per pretendere dal Governo di vedersi restituita la propria capacità di decidere, continua Pellicani: «Dobbiamo ottenere che il Governo cambi strada e non continui a dire che vuole semplificare e invece nomina un commissario alla settimana».
Della proposta di Pellicani, presentata due anni fa, sono già stati realizzati alcuni punti come l'Autorità per la laguna, il Centro Internazionale sui Cambiamenti Climatici e l'estensione dell'Art Bonus ai beni ecclesiastici, anche se Autorità e Centro non sono ancora operativi: «Ma ciò che manca ed è urgente fare è la messa a sistema di tutti i temi in questi anni affrontati a spizzichi e bocconi - sostiene il parlamentare -. Vale a dire affrontare in modo unitario i temi del Dossier Venezia con i quali facciamo i conti quotidianamente: tenere insieme salvaguardia e sviluppo nel segno della Sostenibilità. Mi riferisco ai problemi legati alla conservazione, all'ambiente, alla residenza, all'industria e ovviamente al turismo, al porto; e a tutti i gigantismi che affliggono la città, dai flussi alle locazioni turistiche, dalla bretella aeroportuale al Mose con il Consorzio sull'orlo del fallimento». E, in particolare per il porto, senza il quale Venezia perde la sua identità, la proposta dell'esponente del Pd parla di navi a misura di Venezia, approfittando del fatto che «un effetto della pandemia necessariamente sarà quello di sviluppare navi più piccole per ridurre i contagi, e parla anche del futuro della Marittima che è stata trasformata in un deserto dal decreto Grandi Navi e che ha 35 ettari con 2 chilometri e mezzo di banchine: «Venezia deve fare ciò che ha sempre fatto nella storia: reinventarsi, aprendo una nuova  stagione nel segno della sostenibilità. Non solo in tema di croceristica, ma rilanciando l'attività portuale anzitutto nella logistica. Presto ci sarà la Zls (Zona Logistica Semplificata) che consentirà di restituire centralità al porto». (e.t.) 
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