Addio ad Alex Ruffini, aveva portato la malattia sui social

Mercoledì 19 Giugno 2019
IL LUTTO
VENEZIA A metà pomeriggio sulla bacheca della sua seguitissima pagina Facebook, all'interno di una simbolica cornice pop con palloncini che si elevano in cielo, il post che non si sarebbe mai voluto leggere: «Alex vi saluta tutti uno a uno Arrivederci Rock'n'Roll!».
Il fotografo delle star, il veneziano Alex Ruffini, classe 1968, malato da tempo ma instancabile nel portare avanti mostre e iniziative benefiche a favore della ricerca, è morto lunedì lasciando sconcertata una moltitudine di amici e ammiratori: inutile elencare tutte le stelle del firmamento rock (lui stesso era un buon musicista) che si sono affidate o sono state ritratte dal suo obiettivo. Dagli amatissimi Kiss ad Alice Cooper. Singolare la fotografia in posa che vedeva quest'ultimo portare le mani al collo di Alex, durante una sessione fotografica. Con un epilogo dello scorso mese: con volto fiero nonostante la malattia - e non senza una forza ironica - Alex si era voluto ritrarre, senza la bandana che da tempo portava, indomabile dinanzi ad una maschera di Alice Cooper. Proveniente dalla vastissima collezione di dischi, cd, e la più diversa oggettistica del mondo rock.
Alex riusciva a entrare in perfetta sintonia con i soggetti ritratti, una capacità empatica che l'ha portato a frequentare e ovviamente a ritrarre con eccelsi risultati, star assolute del firmamento rock. Spesso, con la richiesta da parte dei famosi soggetti di usare ufficialmente gli scatti. Il volume fotografico Monsters of Rock di Alex Ruffini si può considerare una vera e propria storia del genere, riletta con taglio originale secondo i gusti dell'autore. Divenuti icone oggi gli scatti dedicati agli straordinari chitarristi Steve Vai e Joe Satriani, o a Mick Jones dei mitici The Clash. La malattia l'ha portato a coniare il motto Cancer Drugs & Rock&Roll (titolo della mostra itinerante), riferendosi alle pesanti medicine che era costretto a ingerire per combattere la battaglia più dura. Motto che però, con scanzonatezza, cita il celebre brano di Ian Dury Sex & Drugs and Rock'n'Roll. Una curiosità: anche Lady Gaga volle inviargli una personale dedica. Tra le molte tappe Venezia e Mestre, prima alla Giudecca poi all'Hard Rock Cafe e di recente a Forte Marghera, quindi Vicenza e Padova: importanti mostre, raccolte fondi e iniziative varie. Ma, soprattutto, una instancabile forza di vivere priva di autocommiserazione, lezione - senza retorica da conservare. Centinaia, e in continuo arrivo, i post di cordoglio di musicisti e amici: andrebbe infine riletto, in forma di diario spesso duro ma dolorosamente istruttivo, quanto postato dallo stesso Alex.
Riccardo Petito
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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