«Viale Venezia, ripristinare il piazzale prima del ponte»

Domenica 19 Gennaio 2020
IL PROGETTO
UDINE La rotonda di viale Venezia? Italia Nostra fa al Comune la sua controproposta, per così dire. «Riguardo al progetto dell'amministrazione comunale udinese di realizzare una rotonda sul percorso di viale Venezia all'altezza del Lidl, il Consiglio direttivo della Sezione di Udine di Italia Nostra risponde con l'invito a prender in considerazione l'opportunità di ripristinare e valorizzare lo storico piazzale circolare che concludeva prima del ponte sul Cormor il rettifilo napoleonico di viale Venezia, allora via Eugenia. Si tratta di un pezzo di storia della nostra città non molto conosciuto, ma esemplare dato che dopo quasi due secoli permangono le tracce di questo intervento», si legge in una nota. Il sodalizio ricorda che l'antica strada fu rinnovata sotto il dominio francese. «Le limpide geometrie compositive degli ingegneri napoleonici intervengono in maniera significativa sul tessuto urbano udinese: la sistemazione di piazza Primo Maggio con l'ellisse e il rettifilo della via Eugenia, ora viale Venezia. Dopo aver tracciato il rettifilo che collega il piazzale di forma circolare fuori porta Poscolle con la rotonda prima del ponte sul Cormor (1808), tra il Prefetto del Dipartimento di Passariano e il Comune di Udine viene trovato un accordo per destinare un tronco della nuova strada a pubblico passeggio, così come proposto dal sindaco Antonini. Il progetto firmato dall'ingegner Giuseppe Malvolti (1809) prevede i viali laterali e una duplice fila di alberature». Viene poi realizzata la birreria Moretti, «luogo di sosta per i cittadini potevano proseguire verso i prati del Cormor, dove fino agli anni Sessanta ci si recava a festeggiare Pasquetta. Negli anni il traffico ha sostituito i gitanti che andavano a camminare fuori porta e il geometrico rettifilo con le sue due rotonde è diventato un asse di scorrimento veloce dove le automobili sfrecciano a velocità sostenuta», rileva Italia Nostra. Secondo il sodalizio, rispetto agli altri viali di ingresso in città «viale Venezia costituisce una sorta di biglietto da visita della città, poiché confluisce in una piazza che conserva architetture di pregio, dal Tempio Ossario al Monumento alla Resistenza. Auspichiamo che la nuova sistemazione che si intende dare al viale sia configurata a dimensione di pedone e ciclista e che sotto il profilo compositivo e architettonico vengano adottati tutti gli accorgimenti necessari a un intervento che va a modificare un pregevole esempio di urbanistica neoclassica». Secondo la sezione udinese del sodalizio «gli interventi sulla città dovrebbero essere accompagnati da una ricerca storica e documentaria, da effettuare nella fase preliminare, per consentire ai tecnici e agli amministratori di operare scelte ben ponderate, oltre che condivise. Si consideri infatti che la progettata rotonda Lidl si trova a circa 150 metri da quella napoleonica, quasi cancellata da interventi successivi, soprattutto nel lato che fiancheggia la centrale Enel. Uno studio storico avrebbe sicuramente consentito di operare con maggior cognizione, anche per ridare smalto a una zona che è stata fagocitata da viadotti, svincoli e raccordi, tanto da risultare invisibile a cittadini, tecnici e amministratori cittadini, che nella grande maggioranza non ne conoscono l'esistenza. Riteniamo importante e rilevante sia sotto il profilo culturale che urbanistico che questa rotonda sul Cormor venga tenuta in considerazione, approfittando degli interventi che si intendono realizzare in viale Venezia».
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