Udine in arancione da oggi con Gorizia Ma poi toccherà a tutta la regione

Sabato 6 Marzo 2021
Udine in arancione da oggi con Gorizia Ma poi toccherà a tutta la regione
IL QUADRO
UDINE «Il Friuli Venezia Giulia da lunedì sarà zona arancione. L'anticipazione mi è stata fornita in via informale dal ministro della Salute Roberto Speranza». La conferma rispetto alla decisione nell'aria da giorni è arrivata ieri, da parte del governatore Massimiliano Fedriga.
LA REGIONE
«L'ingresso in zona arancione dall'8 marzo ha aggiunto Fedriga è riconducibile non tanto all'indice Rt quanto al repentino e vistoso aumento dei contagi nel nostro territorio regionale che ci colloca a rischio alto». Il dato confermato è del 0,92 mentre a livello nazionale ha raggiunto quota 1,06. Ancora oggi e domani le sole aree delle ex province di Trieste e Pordenone permarranno gialle. Per la provincia di Udine e Gorizia invece già da oggi si riparte con l'arancio.
I DATI
Anche ieri nuovo aumento dei contagi molto preoccupante con un nuovo picco a 823 positivi, dato che non si registrava così alto dal 16 gennaio scorso. Su 6.896 tamponi molecolari sono stati rilevati 575 nuovi contagi con una percentuale di positività del 8,34%. Sono inoltre 3.234 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali sono stati rilevati 248 casi (7,67%). I decessi registrati sono 12; i ricoveri nelle terapie intensive sono 64, mentre quelli in altri reparti risultano essere 396. I totalmente guariti sono 63.200, i clinicamente guariti 2.141, mentre le persone in isolamento oggi risultano essere 10.933. Dall'inizio della pandemia in Friuli Venezia Giulia sono risultate positive complessivamente 79.622 persone con la seguente suddivisione territoriale: 15.083 a Trieste, 37.069 a Udine, 17.109 a Pordenone, 9.448 a Gorizia e 913 da fuori regione.
I FOCOLAI
Nel settore delle residenze per anziani sono stati rilevati due casi positività tra le persone ospitate nelle strutture regionali; altrettanti casi sono stati registrati tra gli operatori sanitari all'interno delle stesse strutture. Sul fronte del Sistema sanitario regionale da registrare nell'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale la positività al Covid di un medico, due operatori socio sanitari e due infermieri; nell'Azienda sanitaria Friuli Occidentale di un terapista della riabilitazione.
VACCINAZIONI
Ieri tutte le regioni si sono riunite in videoconferenza con i ministri interessati, l'Anci, la Protezione civile e il nuovo commissario Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo. Da parte di Fedriga la richiesta della certezza delle dosi dei vaccini e dei tempi di somministrazione ma anche l'ampliamento dei professionisti che possono vaccinare, come medici di famiglia e farmacisti. Il presidente si è detto d'accordo sul fondo di solidarietà proposto, una sorta di scorta di vaccini per i territori che possono essere in difficoltà, ma «la riserva - ha detto - deve essere indicata in base al target che ci assegnate». Gelmini ha ribadito che la campagna sarà uniforme e non ci saranno disparità. Il governo si è impegnato a far sentire la propria voce in Europa per ottenere un maggior numero di dosi e di distribuire più rapidamente i vaccini affinché le regioni li somministrino senza una lunga conservazione. «Il piano vaccinale allo stato attuale - ha riferito il governatore - presenta un'applicazione diversa Regione per Regione, anche a seguito dell'utilizzo del vaccino Astrazeneca che copre la categoria dei servizi essenziali quindi saltando l'area della vulnerabilità a cui sono dedicati solo Pzifer e Moderna. Va ampliata la possibilità di estendere l'autorizzazione alla somministrazione anche ad altre categorie, penso ai farmacisti ma non solo». Un altro punto trattato da Fedriga ha riguardato la posizione geografica del Friuli Venezia Giulia e il rischio di contagio. «Confiniamo con Austria e Slovenia, due confini con forte contagio e rilevanti mutazioni. Noi non transitiamo in quelle aree ma da quelle zone si muovono per arrivare da noi e questo ci preoccupa». Fedriga ha ribadito, poi, l'importanza di vaccinare i più fragili e si è detto d'accordo sul fondo di solidarietà proposto, una sorta di scorta di vaccini per i territori che possono essere in difficoltà, ma «la riserva - ha detto - deve essere indicata in base al target che ci assegnate».
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