Spese pazze, assolto De Mattia

Domenica 17 Novembre 2019
Spese pazze, assolto De Mattia
IL VERDETTO
UDINE La Corte di Cassazione ha assolto l'ex consigliere regionale della Lega Ugo De Mattia che era stato accusato di truffa assieme ai suoi due generi nell'ambito di uno dei filoni dell'inchiesta sulle cosiddette spese pazze che ha travolto il Consiglio regionale dal 2010 al 2013.
I FATTI
In qualità di consigliere regionale, il friulano De Mattia aveva affidato ai due generi delle consulenze (facendosele rimborsare dal gruppo di appartenenza) finalizzate all'elaborazione di due progetti di legge, uno di natura comunitaria e l'altro prettamente tecnico. Secondo il Pm del Tribunale di Trieste Federico Frezza si era trattato di consulenze fittizie, fasulle. Gli avvocati difensori di De Mattia e dei due generi Alberto Tofful e Virio Nuzzolese avevano optato in primo grado per il rito abbreviato ottenendo dal giudice Giorgio Nicoli l'assoluzione perché il fatto non sussisteva. Il Pm aveva però impugnato tale verdetto portando così la questione davanti alla Corte d'Appello di Trieste che aveva di fatto annullato la sentenza. A quel punto, la difesa aveva presentato ricorso in Cassazione reputando da un lato inammissibile l'appello del Pm e dall'altro viziata la sentenza della Corte d'Appello perché ipotizzava il reato di peculato. Dunque l'epilogo, risalente alla serata di mercoledì scorso: la Corte di Cassazione ha stabilito che la tesi della difesa era fondata e ha quindi confermato la sentenza di assoluzione pronunciata dal giudice Nicoli. Commenta l'avvocato Tofful: «Siamo veramente soddisfatti, questa vicenda finalmente si è chiarita: la decisione del giudice Nicoli era corretta e la Cassazione ci ha dato ragione. Avevamo creduto fin dall'inizio in quella sentenza di assoluzione e siamo felici che sia stata confermata la bontà di quella decisione dalla Cassazione. Erano consulenze vere e non fittizie conclude il legale di De Mattia con l'assoluzione definitiva ci mettiamo un macigno sopra».
CONDANNE
La Corte di Cassazione ha invece confermato la condanna di secondo grado per due ex consiglieri regionali e annullato quella inflitta ad altri cinque imputati nell'ambito dell'inchiesta sui rimborsi allegri percepiti dai gruppi consiliari. Per questi ultimi si aprirà dunque un nuovo processo in un'altra sezione della Corte d'Appello. Al centro dell'inchiesta spese pazze l'uso dei fondi pubblici assegnati ai gruppi consiliari tra il 2010 e il 2013 per le cosiddette spese di rappresentanza. Numerose le spese «allegre» svelate nel corso delle indagini, dal seggiolino per l'auto ai pneumatici da neve passando per le adozioni a distanza, gli acquisti in profumeria, pelletteria e trattamenti in beauty farm. Ma anche ingressi in stabilimenti balneari, veglioni di San Silvestro, ricambi per moto e scarpe griffate. Spese che gli eletti si facevano puntualmente rimborsare. Un anno fa la condanna in appello aveva ribaltato le assoluzioni in primo grado. I capi di imputazione erano peculato e concorso in questo reato. Il rinvio è stato deciso per Piero Tononi (ex Pdl) che era stato condannato a due anni e dieci giorni, l'ex capogruppo Pdl Daniele Galasso (due anni e otto mesi), Maurizio Bucci (ex Pdl condannato ad un anno, otto mesi e venti giorni), Antonio Pedicini (ex Pdl condannato a dieci mesi e dieci giorni) e l'ex capogruppo pordenonese del Pd Gianfranco Moretton (due anni e sei mesi). Condanna definitiva invece per Gaetano Valenti (ex Pdl, 1 anno 9 mesi e 10 giorni) e per Piero Camber: undici mesi e venti giorni. Quest'ultimo, rieletto nell'ultima tornata elettorale con Forza Italia, decade ufficialmente dalla carica di consigliere regionale dopo essere stato sospeso temporaneamente dall'incarico.
IL COMMENTO
«Un fulmine a ciel sereno» commenta il politico triestino. La sua decadenza dovrà essere calendarizzata nella prossima prima seduta utile del Consiglio regionale. Al suo posto subentrerà il primo dei non eletti nelle file di Forza Italia ossia Walter Zalukar, ex responsabile del 118 di Trieste nonché marito della senatrice forzista Laura Stabile e presidente dell'Associazione Costituzione 32 che ormai da mesi fa le pulci alla gestione della sanità condotta dal vicegovernatore Riccardo Riccardi.
Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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